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Aggiornato: 14 giugno 2025
Anch'egli se n'era accorto. Era un sensale di molte cose, da grano e da vino, da seta e da legna, che gli affari traevano spesso a Firenze per mezza giornata: aveva una statura troppo alta, un corpo allampanato, e nel viso storto due piccoli occhi castani, dentro i quali si accendeva di quando in quando un barlume d'intelligenza. Al vestito, ai modi, gli s'indovinava un'intenzione di eleganza ancora mal sicura ma non senza qualche amabilit
Erano le edificazioni in tal punto quando giunse sul Lago, nel suo primo vigore giovanile, Gian Giacomo Medici, volgendo l'anno 1516. Salvatosi colla fuga da Milano, ove avea troppo prestamente trattato con successo le armi, si collegò cogli altri suoi concittadini che esuli al par di lui traevano la vita a ventura: fatto loro capo, per l'ardimento, l'intrepidezza, la sagacit
Di tal modo passò molto e molto tempo, e uscì intorno all'ora che ne' vasti ed ombrosi giardini della villa Medici (dove, a quella stagione, quando non recavasi alla Malliana, soleva spesso ridursi papa Leone), traevano in folla i più facoltosi di Roma; patrizi, patrizie, matrone, spose, fidanzate, fanciulle, tutto ciò che di più voluttuoso potesse offrire allo sguardo quella citt
Se gli stranieri d'allora traevano dalle opere di quegli uomini insigni argomento di scredito per l'Italia, peggio per loro: vuol dire che erano ignari o prosuntuosi. Se gl'Italiani d'oggi non leggono piú le loro opere, peggio per loro: vuol dire che sono incitrulliti e imbastarditi.
E la sapienza era, che 37 anni dopo la morte di Cristo, del tempio non restava più pietra sopra pietra, Gerusalemme nido di volpi, il popolo d'Isdraele proprio affogato nel sangue, imperciocchè la guerra a lungo andare sia inevitabile tra popolo servo, e popolo tiranno, e gli Ebrei l'avrebbero forse vinta se in tempo traevano profitto del fermento rivoluzionario, il quale opera in due maniere: dal canto tuo ti cresce le forze con lo entusiasmo, dal canto del nemico gliele scema, ed anco gliele strugge dove abbia del bacato dentro, come appunto ne aveva lo impero romano oggimai volto al tramonto.
Ebbene, ella si accorgeva che negli accasciamenti della sua febbre d'arte, in quegli accasciamenti in cui tutti i mortali chiedono soccorso di tenerezza, ella non poteva consolarlo. Sensibilissima sentimentalmente, ella misurava col cuore timido e trepido questa sua impotenza e la esagerava. Quel male ignoto e quel dolore ignoto traevano origine da radici di profonde e sconosciute infermit
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