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Aggiornato: 19 maggio 2025


A questo punto il mio amico mi grida: Guardate, guardate gli altri! e mi accenna le mandrie. Tutti i buoi assistono alla lotta, attenti come gli spettatori d'una plaza de toros. Non ve n'è uno che non guardi. I più lontani sollevano il muso per veder meglio, e lo appoggiano dolcemente sulla groppa del vicino. Qualcuno si fa strada a forza fra i compagni per giungere alla prima fila, e si arresta, col collo teso, i grandi occhi fissi, attenti e meditativi. Sotto la selva delle corna sono migliaia d'occhi curiosi, che esprimono una meraviglia calma e dignitosa. Quando il bue domato entra nella sua mandria, ancora tutto fremente, col muso rigato dal sangue che cola da un corno spezzato, i compagni lo circondano premurosamente, lo annusano, lo fiancheggiano e lo seguono, quasi per fargli coraggio, per recargli il conforto delle loro simpatie e della loro solidariet

E non si fan solo corridas di tori l'estate, lo spettacolo è sempre uguale. L'inverno, nel circo di Madrid, ogni domenica c'è rappresentazione; non sono quei tori belli e focosi dell'estate, non sono i grandi artisti che la Spagna ammira; son torelli di picciola mole e di piccolo animo, sono toreros non ancora provetti nell'arte; ma c'è spettacolo a ogni modo, e benchè non ci vada il Re, il fiore della cittadinanza, come alle corse d'estate, il circo è sempre pieno di gente. Si sparge poco sangue, non si uccidono che due tori, si chiude lo spettacolo con dei fuochi d'artifizio; è un divertimento, come dicono con disprezzo i torofili appassionati, da serve e da bambini. Ma v'è un episodio, negli spettacoli d'inverno, che diverte assai. Quando i toreros hanno ucciso i toros de muerte, l'arena rimane a disposizione dei dilettanti; da tutte le parti ci salta dentro gente; in un minuto v'è un centinaio di operai, di scolari, di monelli, chi con un mantello in mano, chi con uno scialle, chi con un cencio qualunque, affollati a destra e a sinistra del toril, pronti a ricevere il toro. La porta s'apre, un toro colle corna fasciate si slancia nell'arena, e comincia un parapiglia da non potersi descrivere; la folla lo circonda, lo insegue, lo tira di qua e di l

Questo pubblico, il quale fa tanti sacrifizi per recarsi ogni giorno di corse alla «Plaza de toros», non dimentica il prezzo elevato che si vuole dagli impresari anche per un’umile «tendido de sol», scorda le sei o settemila pesetas che un buon espada si guadagna giornalmente per uccidere due quadrati maschi de’ più famosi allevamenti.

"Eccolo," mi disse la ragazza; "l'avevo fatto per lei." Diede un'occhiata al torero; il torero fece un atto di approvazione. "Le doy gracias con toda la fuerza de mi corazon," risposi, e m'avviai per uscire. M'accompagnarono tutti e due verso la porta. "Hay funciones de toros en Italia?" mi domandò il giovane. "Oh Dio! no. Non le abbiamo ancora." "Peccato!

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