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Aggiornato: 11 giugno 2025
La Nena, senza un sospetto al mondo, si prestava di buon animo alla gherminella, e cominciava anzi a sperare che il filodrammatico avesse del tenero per lei: cosa che le dava una grande smania, e le metteva il diavolo addosso, perchè quel giovanotto le era sempre piaciuto, e piaciuto assai. L'ultima lettera del Frascolini era capitata col timbro di Venezia.
Venti giorni circa dopo il ritorno di Alfredo dal suo viaggio alpestre, trovandosi egli una sera in casa colle sue sorelle, giunse un involto suggellato, con timbro postale poco chiaro, perocchè vi si poteva leggere appena Trie...... Era diretto al Pittore Sig. Alfredo Blandis, il piego assicurato..... Che sar
Che fare?... Dobbiamo distrarre l'innamorata con un viaggio od attendere? interpellarla o tacere?... e dopo lunghe discussioni intorno al partito da prendersi, si restava sempre nell'incertezza. Eravamo in questi termini, quando una mattina il procaccino mi consegnò una lettera col timbro di Milano, e con soprascritta di carattere ignoto.
A mezzo quell'anno, or non rammento più se in giugno o sul cominciare del luglio, m'avvidi che le lettere dei miei corrispondenti in Londra ed erano tra quelli i banchieri per mezzo dei quali mi giungeva la corrispondenza straniera mi venivano tarde di due ore almeno. Concentrandosi dai diversi punti all'uffizio postale generale, le lettere vi ricevono un timbro che accerta l'ora del loro arrivo: la distribuzione a domicilio ha luogo nelle due ore che seguono. Esaminai accuratamente quei timbri e trovai ch'erano generalmente doppî: al primo era sovrapposto un secondo timbro, di due ore più tardo e collocato in modo da celare il primo, e allontanare il sospetto. Bastava per me, non per altri increduli d'ogni violazione di ciò che chiamano lealt
Pietro si sforzava di parlare a bassa voce: ma tutti dovevano indovinare quel furore, dalla faccia stravolta, dal gestire concitato. Almeno.... faccia il piacere.... si ricordi.... siamo in mezzo alla gente! E Nora, con la voce armoniosa dal timbro infantile, non gli disse altro.
Il Gran Proposto, dopo averla accompagnata com'era suo costume, e salutata col bacio del buon sogno, rientrò nel suo gabinetto. Sullo scrittoio del primo funzionario dell'Olona stava spiegato un dispaccio portante il timbro del Ministero di Sorveglianza pubblica.
E fra antichi e moderni, quando gli accadeva di frammettersi alla conversazione con quella sua voce di duplice timbro, un poco ironica, stabiliva confronti di un’acutezza che sorprendeva. Non eran che scorci, illuminati da brevi lampi; ma rivelavano un mondo interiore di solida opulenza. Esistevano in lui, senza dubbio, i più aristocratici elementi di un critico e di uno scrittore di razza.
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