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Aggiornato: 29 giugno 2025
»Povera Angiolina! È vero che eri sventurata più di me, si, più di me.... ma ora lo sono più di te. Ah! vacillo, mi sento morire! »Un animale schifoso mi è passato sul viso; un rettile, un rettile! io sento il puzzo di muschio!... ah! mio Dio, toglimi alla vita, io te lo chiedo per piet
E a quell'uomo, abbronzato in volto e dalla mano di ferro, si inumidivano le ciglia al triste ricordo dell'onta. Padre, anche quando sarò morta, vi ricorderete di me? della povera vostra Zelmira, innocente... sventurata?... sì, n'è vero? Non era bella Zelmira, ma due grandi occhi neri che le brillavano in viso la facevano leggiadra e amata, sì che i giovani del contado corteggiavanla.
I servi con gran disordine, ma anche con molta efficacia di espressioni, dissero ciò che sapevano e che avevano udito. Quando si venne all'ultimo punto, egli non potè più trattenersi, e: Parlasse ella almeno! proruppe. Così dicendo, accompagnato dal medico entrò nella stanza della sventurata Elena. Ella non dava oramai più nessun segno di vita, l'agonia era incominciata.
Tristo, diceva tra sè, ed io poteva star qui in mezzo alle feste, mentre quella donna sventurata è in così orrenda condizione per me. E avrei ben dovuto pensare che un tal punto era inevitabile.... e avrei avuto a condurla qui con me, quale assai volte me ne venne il pensiero.... e lo avrei potuto.... Tristo dunque se non l'ho fatto! Io non saprò mai più darmene pace, mai più,
LELIA. Or hai pur, misera te, con le tue propie orecchie, dall'istessa bocca di questo ingrato di Flamminio, inteso quanto egli t'ami. Misera, scontenta Lelia! Perché piú perdi tempo in servir questo crudele? Non ti è giovata la pazienzia, non i preghi, non i favori che gli hai fatti; or non ti giovan gl'inganni. Sventurata me! rifiutata, scacciata, fuggita, odiata!
Voi mi comprendete; però, sebbene la morte recente della sventurata Elena, parrebbe comandare di protrarre ad altro tempo quel che io, che voi, che Manfredo desidera, tuttavia, avuto riguardo alle circostanze straordinarie in cui noi tutti ci troviamo adesso, faccio presente che, quanto non è fatto oggi, talvolta non è fatto domani.
Non dimenticherò giammai quanto devo alla sventurata cugina del duca ed a voi stesso. E Marco, dopo aver narrato alla duchessa la storia di Gabriella, era partito più calmo ed incantato di donna Livia. Che buona dama è questa giovane! pensava; almeno Gabriella non salvò la vita ad un'ingrata.
Raimondo si rivolse a me, quasi timoroso d'avermi offeso; ma come vide che il mio volto gli parlava più la compassione che il rammarico, sorrise ancora tristamente e si ricacciò nella sua tetraggine. Lasciai quella casa sventurata coll'anima inquieta ed abbattuta. Nello scendere le scale m'incontrai in una bambina guidata per mano da una vecchierella.
Terminato il servizio funebre, che riuscì commoventissimo, il giorno passò in domestici ragionari. Ecco, diceva Antonio, noi abbiamo anche oggi commemorata una creatura nata per soffrire quaggiù. Ah! gran che! la virtù dunque essere dee sempre sventurata sulla terra?
Botoli trova poi, venendo giuso, ringhiosi piu` che non chiede lor possa, e da lor disdegnosa torce il muso. Vassi caggendo; e quant'ella piu` 'ngrossa, tanto piu` trova di can farsi lupi la maladetta e sventurata fossa. Discesa poi per piu` pelaghi cupi, trova le volpi si` piene di froda, che non temono ingegno che le occupi.
Parola Del Giorno
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