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Aggiornato: 6 giugno 2025
Passarono due settimane interminabili, mestissime, senza che giungesse nè pure una risposta di Vittorio; il terribile istante s'avvicinava: Giulia ignorava ancora che sarebbe di sè. Finalmente, un venerdì mattina, Lorenzo entrato nella camera della poveretta la svegliò per consegnarle una lettera che aveva ricevuto dal giovane con grande mistero, con grandi precauzioni.
Ma il giovane non poteva scendere e via via il treno correva sempre più impetuoso; e i baci seguivano ai baci e le grida dì spavento non li interrompevano, facendo coro al fremito delle labbra. Emma allora si svegliò con un grido così angoscioso e alto che fece svegliare la mamma, che accorse al suo letto.
È tutto un mondo nuovo che mi si schiude davanti quando ho fumato; sotto l'influenza del narcotico possiedo tutto quello che un uomo può desiderare; e quando mi sveglio, mi sento così fiacco, la vita reale mi sembra tanto meschina e noiosa, che non vedo il momento d'immergermi nuovamente nel letargo.
Dove sono? si chiese egli con una voce che più nulla aveva d'umano. Che è successo? Perchè mi han rapito? Dov'è Fathma, la mia povera fidanzata, la mia disgraziata almea? Sono in preda forse ad un terribile incubo?... Si stropicciò gli occhi, e si persuase d'essere proprio sveglio e prigioniero in quell'orrido sotterraneo. Allora si risovvenne delle parole dettegli dallo sceicco Fit Debbeud.
La rammentate, la favola di quella bella principessa a cui una fata benigna aveva concesso di poter leggere nel cuore di tutti, fino a tanto che ella potesse veder chiaro nel suo? Un giorno la principessa si svegliò più triste dell'usato; guardò nel suo cuore e ci vide torbido. La poverina era innamorata. La favola dice che da principio ella non sapeva darsene pace; ma che poi ne fu consolata dalla sua protettrice. Che ti giova, le disse la fata, di leggere nel cuore di tutti? Le più grandi soddisfazioni della vanit
A capo di tavola sedette il vicario con me a destra ed il curato d’X a mancina; dopo di questi veniva un grosso prevosto che russava da sveglio e poi il gobbo che ho detto, cosicchè la tavola essendo rotonda, il gobbo mi sedeva quasi dirimpetto.
Son io, e cerco dell'illustrissimo messere. A quest'ora? tornate domani; a quest'ora non riceve nessuno, quand'anche fosse sveglio. È sveglio senz'altro, ed io, da star qui, vedo il lume dalla finestra del suo studio. Io mi chiamo Elia Corvino, ed annunziatemi a lui, che vi dir
Una volta il moribondo, dibattendosi nelle estreme convulsioni, precipitò giù dal letto con orribile fracasso; al rumore del tracollo si svegliò la guardia che dormiva, e andò per dargli aiuto ... ma il meschino di aiuto non aveva più bisogno: egli era spirato! DANTE, Purgatorio, Canto XII. SENOFONTE. Repubblica di Sparta, cap. SAMUELE II. Cap. XII, n. 23.
No; rispose il giovine, a cui la dimanda svegliò un subito incendio nel sangue; ora, più che mai, sono deliberato di finirla. Per una donna che non vi ama! notò, crollando mestamente il capo, il vecchio gentiluomo.
Sant'Aubert si svegliò di buonissim'ora; il sonno l'aveva ristorato, e volle partire subito. Valancourt fece colazione con lui, e narrò che pochi mesi prima era stato fino a Beaujeu, citt
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