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Il baccano, l'infuriar de' ballerini e de' suonatori ricominciava più forte, e un coro di risate e di fischi accompagnava il notturno visitatore. Più d'una volta Damiano tentò pian piano d'accostarsi alla porta, e fumarsela inosservato; ma l'uno o l'altro de' compagni, e più di tutti il signor Omobono che pareva avergli messa addosso particolar attenzione, gli attraversarono il passo.

Solamente, per maggiore intelligenza, ti consiglierei di imitare quel pittore polacco che, esponendo un quadro rappresentante L'ultima composizione di Mozart, faceva eseguire, da suonatori nascosti dietro la tela, la Marcia funebre del maestro. Se vuoi, potrei declamare io stesso i versi del Leopardi.

Il conte aveva fatto partire segretamente un suo servo nella barca di Montoni per mandar cercare i suoi suonatori e la propria gondola.

Segue una breve pausa, durante la quale si ode solamente la musica; i musicanti, quattro suonatori di corno ed uno di contrabbasso, fanno tutto il loro possibile per produrre un'armonia infernale, ed era facile, riconoscere, dalla fisonomia degli spettatori, che raggiungevano pienamente il loro intento.

«Buona cosa a sapersi: stassera vi invito a cenare in casa vostra, che? i suonatori accordano i clarini....... signor chirurgo, buonaventura.» E così dicendo il capitano tornò al suo posto.

Non dissi che dei teatri: a Madrid v'è un concerto musicale, si può dire, ogni giorno; concerti nei teatri, concerti nelle sale accademiche, concerti nelle strade, e poi una folla di suonatori ambulanti che vi assordano a tutte le ore del giorno.

Un figlio del pittore, divenuto musico riputato molto, sedeva quella sera sul palco a dirigere i suonatori: e rammentando d'avere udito dal proprio padre le meraviglie dei due monarchi; guardava, suonando, i loro ritratti, come se aspettasse di vederli sorridere, cavar di sotto le corazze una pizzicata di monete d'oro, e chiedere a lui notizie del babbo che gli aveva dipinti, pover'uomo morto da lunga pezza.

Anzi, dinnanzi a una casa, vi erano certi suonatori di chitarra, seduti per terra, mentre una donna in piedi, sotto l'arco del portone, cantava una bizzarra melopea, gutturale, quasi orientale, chiamata la strega, che un coro di donne e di bambini riprendeva, a ogni ritornello, con voce sorda e grave. Qui sono allegri, almeno disse donna Grazia, un po' rinfrancata, sollevandosi sui cuscini.

Vi furono suonatori di viole, e ciccantoni che occupavano il basso della sala, ed ora tutti insieme ora a parte a parte si facevano udire, rispondendo eco tumultuosa alle coppe percosse.