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Aggiornato: 10 giugno 2025


Non parendogli adatto di recarsi a questo scopo speciale alla casa del Sant'Angelo, ch'egli da qualche tempo più non frequentava, stimò miglior consiglio cercare d'incontrarlo come per caso. questo gli riuscì difficile. Sapeva quali erano le passeggiate che ora il professore preferiva; e una di quelle sere, messosi da quelle parti, si avvenne in lui precisamente secondo il suo disegno.

57 A Carlo Magno, il quale io stimo e onoro pel più savio signor ch'al mondo sia, son per mandare un ricco scudo d'oro, con patto e condizion ch'esso lo dia al cavalliero il quale abbia fra loro il vanto e il primo onor di gagliardia. Sia il cavalliero o suo vasallo o d'altri, il parer di quel re vo' che mi scaltri.

Le vicende della vita e della fama del Macchiavelli si rassomigliano molto. Entrambe furono contrastate dal tempo, aspreggiate dalla miseria, quasi soffocate nell'oblio. Le sue opere maggiori stampate, lui morto, non ottennero subito troppa stima; il pensiero non ne fu giudicato grande, la forma perfetta. Solo il Principe colpì lo spirito del pubblico, e mantenendovisi come nello spasimo di un problema, parve salvare da una probabile dimenticanza il nome di Macchiavelli. I pochi contemporanei amici del Macchiavelli che l'avevano letto, non gli dettero, quantunque apprezzandolo, un briciolo dell'importanza che doveva poi acquistare: l'autore stesso non lo stimò mai tanto e non avrebbe osato ripromettersene la celebrit

Io però, da quella prova mal riuscita, non mi stimo autorizzato a dire che il Crookes, il Vallace e tanti altri sperimentatori di buona fede si siano ingannati o siano stati ingannati. Ma la Scienza....

perciò quel guerrier sua gloria accresca che d'esser stato il perditor dimostra: così, per quel ch'io me ne sappia, stimo, quando a lasciare il campo è stato primo.

12 Ma Fortuna di me con doppio dono mostra d'aver, quel che non hai tu, cura: mandommi il fratel mio, col quale io sono sin qui venuta del mio onor sicura; ed or mi manda questo incontro buono di te, ch'io stimo sopra ogni aventura: e bene a tempo il fa; che più tardando, morta sarei, te, signor mio, bramando.

Due volte ei sottrasse Gabriele ad imminente pericolo di morte; e fatto comandante d'una nave dell'antiguardo della mia flotta, diede nell'ultima battaglia le più segnalate prove di destrezza e coraggio, per cui l'ho caro e lo stimo siccome uno de' miei più prodi guerrieri".

CAPITANO. Le robbe di Raguggia son buone: e stimo che le robbe di Napoli, come tu sai, sieno piene di furfantarie e di sporchezze; e se tutti i napolitani sono come tu sei, dal cattivo saggio che me ne dái, son uomo da tornarmene in nave or ora, far vela e girmene all'Indie nuove, per non aver a far con simili uomini. MANGONE. Qui in Napoli avemo buona ragione.

ATTILIO. O casa, io mi parto per non averti a veder piú mai. Tu pur fosti ricetto un tempo di ogni mia gioia e consolazione: prego Idio, che resti cosí contenta colei che alberga in te, quanto io mi parto mal contento e disconsolato. EROTICO. Attilio, tu m'hai mostro le lacrime; e stimo che non siano uomini al mondo piú disperati di noi.

Ed io ero incerto se dovessi continuar la battaglia o ripiegare dinanzi al numero. Ma ora che tu m'hai parlato cosí, io stimo piú il giudizio tuo che non quello di tutti gli altri presi in fascio. E voglio gagliardamente combattere, parola per parola, senza ripiegar d'un pollice. Foscolo Pessimo divisamento mi sembra il tuo, figliuolo.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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