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Aggiornato: 22 giugno 2025
Chi mi spinse sulla culla? Chi mi curvò sovr'essa? Chi alzò quel velo? Orribile! E una voce pregò: Bacialo! Ed io mi chinai; e lo baciai. Ebbi ancora la forza di rialzarmi, di stringere una mano che nell'aria mi si tendeva, e di scendere quelle scale. Fuori l'aurora saliva, lasciando cader fasci di rose sulle cose che si risvegliavan sorridendo.
In un momento ch'ella aveva posato il suo fascicolo chiuso sulla tavola, e vi teneva sopra la bella mano, io posai sovr'essa la mia, timidamente. Ma a quel contatto il battito del mio cuore perdette ogni misura, chinai il volto su quella mano, e vi impressi un bacio. E tutti e due eravamo ammutoliti. Giammai avevo provato una simile dolcezza. Le andavo ripetendo senza posa: Mi amate, Fulvia?
Talvolta egli era pensoso, distratto; in quei momenti vagheggiava un concetto, domandava un'ispirazione, voleva creare. Questo era il suo dubbio, il suo contristato vaneggiamento: uscire dalla folla, levarsi sovr'essa con ardimento nobile, dominarla collo scettro del genio.
Quello infinito e ineffabil bene che la` su` e`, cosi` corre ad amore com'a lucido corpo raggio vene. Tanto si da` quanto trova d'ardore; si` che, quantunque carita` si stende, cresce sovr'essa l'etterno valore. E quanta gente piu` la` su` s'intende, piu` v'e` da bene amare, e piu` vi s'ama, e come specchio l'uno a l'altro rende.
Sovr'essa vedestu` la scritta morta: e gia` di qua da lei discende l'erta, passando per li cerchi sanza scorta, tal che per lui ne fia la terra aperta>>. Inferno: Canto IX Quel color che vilta` di fuor mi pinse veggendo il duca mio tornare in volta, piu` tosto dentro il suo novo ristrinse.
»La posizione era sicurissima. Impossibile addirittura l'essere sorpreso. Rimpetto, il muro liscio ed alto della canonica di S. Eustachio. Dalla parte dond'eravamo venuti la strada correva diritta per un lunghissimo tratto senza risvolte e senza traverse: per dippiù era selciato a pietre tanto grosse ed ineguali che si sarebbe inteso un passo lontano un mezzo miglio. In fondo c'erano degli orti a quell'ora deserti. Non potevo essere veduto che dalla casa che stavo osservando. Ma pienamente tranquillo per tutto il rimanente io ero libero di concentrare sovr'essa tutta la mia attenzione. Al minimo segno era presto fatto: due passi più in l
Qual pare a riguardar la Carisenda sotto 'l chinato, quando un nuvol vada sovr'essa si`, ched ella incontro penda; tal parve Anteo a me che stava a bada di vederlo chinare, e fu tal ora ch'i' avrei voluto ir per altra strada. Ma lievemente al fondo che divora Lucifero con Giuda, ci sposo`; ne' si` chinato, li` fece dimora, e come albero in nave si levo`. Inferno: Canto XXXII
E quanti ricordi per l'artista che ha versato sovr'essa le lagrime feconde di un'adolescenza tormentata! Quante emozioni sublimi per chi la vede e la interroga!
Poi m'inoltrerei per un mesto viale, e salutate le mura di un solitario ricinto, andrei silenzioso a ricercare la tomba de' miei cari per appoggiare sovr'essa la testa e deporvi una ghirlanda..., però che io non dormirò l'ultimo sonno accanto a te, povera madre mia.
Del resto ogni cosa quieta. Passeri a migliaia stormivano su per le tettoje, mentre qualche rondine primaticcia aliava esplorando e meditando il nido sotto quelle volte, ove mai non le era stato turbato: i numerosi telaj, che si vedevano disposti negli spaziosi cameroni, riposavano in quel dì, sacro al meditare: tratto tratto appariva alcun frate in tunica di lana bianca: sovr'essa un'onest
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