soffice

Aggiornato: 1 maggio 2025

Allora mi porrò d'accordo con Giuliani per andare insieme dal ca.... Ma tu non ti senti bene?... È stato un capogiro.... momentaneo! Sei pallidissimo.... che cos'hai? Ho fame.... cioè, ho sete del suo sangue! Il buon Michele alludeva certamente al sangue del capitano, ma però, con gli occhi imbambolati, fissava ostinatamente un piatto di prosciutto cotto, dal taglio fresco, soffice, spumoso.

Gerolamo Rovetta - Ninnoli

Per essere più lesti viaggiamo senza provvigioni nè tende, e solo abbiamo presa una piccola tenda nera, come si fanno allo Scioa, pei casi estremi. Siamo quindi costretti di ricoverarci tutte le sere ai villaggi, e chiedere una capanna, e farci dare col mezzo della guida del re o più spesso col mezzo dei nostri talleri, quel che si può trovare non per mangiare, ma per vivere. Come si stia la notte in questi tuguri con ogni sorta di compagnia, e cosa si debba ingojare, risparmio descrivere per evitare un disgusto. La stanchezza e l'appetito rendono però soffice qualunque giaciglio e gustoso qualunque cosa sia materialmente mangiabile; la necessit

Giuseppe Vigoni - Abissinia: Giornale di un viaggio

Ma lasciamo da parte l'album degli schizzi e lanciamoci in mare! L'aria marina, narcotica, molto più grave di quella del Nord, invita qui veramente a cercare sollievo in seno alle onde. La sabbia in fondo al mare è bianca come la neve, soffice quanto il velluto e si stende sino al largo. Si vedono per ogni dove persone che si bagnano; qua e l

Ferdinand Gregorovius - Passeggiate per l'Italia, vol. 1

Bevete, miei cari, diceva dunque Bancone adagiando la schiena sopra la soffice poltrona e mettendo in aria il suo ventre enorme: bevete, che diavolo, chè di vino come questo non ne troverete altrove, ve lo dico io. Le teste dei convitati si chinarono con una zelante premura come una sola testa, e delle esclamazioni d'assenso partirono dai ventricoli saziati, con piena convinzione.

Vittorio Bersezio - La carità del prossimo

V’eran sedie di inestimabile valore, di dorature eleganti e di marmi torno torno al soffice piumaccio: chi spensieratamente vi si adagiasse, sentiva spilli ed aghi acutissimi.

Giuseppe Pitrè - La vita in Palermo cento e più anni fa, Volume 1