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Gli pon lo scoglio indosso del serpente l'ardito Ferraù con Sacripante. Il re Gradasso e Falsiron possente sono in quell'altro al lato di levante, e metton di sua man l'arme troiane indosso al successor del re Agricane. 50 Sedeva in tribunale amplo e sublime il re d'Africa, e seco era l'Ispano; poi Stordilano, e l'altre genti prime che riveria l'esercito pagano.

Ma ella si mise d’accordo col saggio ed astuto serpente, il quale, nel Paradiso Terrestre, faceva un mestiere certamente poco onorevole.

Se in un giardino si trovano dei pomi maturi, una bella ragazza di diciott'anni, e un bel giovinetto di venti, e non si rinnova la storia di Adamo ed Eva, è proprio un miracolo. Non occorre nemmeno il serpente.

Irrideva col fischio del monello Ai lucidi ingranaggi: Genio infantil perduto in un inferno, Correa fra casse e sbarre audacemente, E ogni cinghia parea che l’afferrasse Qual spira di serpente; Ed ogni morsa lacerar parea Volesse le sue carni a brano a brano, Ed ogni uncino conficcar la punta In quell’esile mano.

Questo serpente durò sino al tempo del re Ezechia che lo fece sminuzzare perchè gli Ebrei se ne erano fatto un idolo. Ma v’ha dippiù.

Averroi. Leggiamo nel Genesi che la verga, la quale teneva Mosé in mano, d'uno legno, per divina potenza, divenne uno serpente e ritornò poi di serpente ne la sua primiera forma. Ecco chiaramente veggiamo che puote Egli le spezie mutare e le forme de le nature de le cose, come colui nel cui arbitrio è dare e tôrre ogni essere ed ogni vita ed ogni intelletto.

Dio serpente! Perchè mi hai abbandonato? ; lo aveva abbandonato. Ricordava la sua tribù forte, potente, padrona della grande oasi, dominatrice delle vie del deserto. Egli ne era il capo temuto. Suo padre gli aveva lasciato un nome terribile, che tutti paventavano, un'autorit

A queste parole, al suon di quella voce, all'accento commosso, alla mano tremante come un serpente se gli si fosse avventato al sembiante, il cancelliero d

L'anarchia, proseguì Antonio, che io dipingerei un serpente gigantesco che avesse tante teste quante sono le scaglie della sua pelle, e teste sempre rinascenti come quelle dell'idra. Ah! voglia il cielo liberarne per sempre il mondo.

A me valga per iscusa considerare che dalla perfida lingua del serpente non seppe guardarsi neppure Eva, la quale, come uscita dalle mani stesse del Creatore, deve supporsi che fosse composta con perfezione maggiore di noi.