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Aggiornato: 11 giugno 2025
Rodj campioni, avvalorate i petti: Di quel grande AMEDEO giunta è la spada; E seco i turchi a guerreggiar costretti Non ch'altro, di fuggir non han pur strada. Sì li conforta. E su la fin dei detti Ei parve stella, che per l'aria vada, Allor che più la notte il ciel n'adorna: E cinta d'aure ad AMEDEO sen torna.
Dal lor sen con angoscia ti strappavi Per abbracciar la Croce, E spirando al battesmo li invitavi Con amorosa voce. E forse allora e padre e genitrice Commossi al detto caro, Sclamavan: «Siam cristiani!» e la cervice Porgeano all'empio acciaro. E forse della vergine alla morte, Tal, che sue nozze ambìa, Eternamente farsi a lei consorte Volle, e con lei morìa.
2 Per riaver l'ingegno mio m'è aviso che non bisogna che per l'aria io poggi nel cerchio de la luna o in paradiso; che 'l mio non credo che tanto alto alloggi. Ne' bei vostri occhi e nel sereno viso, nel sen d'avorio e alabastrini poggi se ne va errando; ed io con queste labbia lo corrò, se vi par ch'io lo riabbia.
Ma l'aurea luce, onde è cotanto adorno Par che repente in tetro orrore ei cange, Almo trofeo del memorabil giorno Che 'l cieco abisso ancor bestemmia e piange; Tra sì belle armi coruscando intorno Ei rassomiglia il Sol ch'esce dal Gange, E spiega l'ali da l'etereo polo, E contra i rei demon sen viene a volo.
Poi ch’ell’ avea ’l parlar così disciolto, cominciava a cantar sì, che con pena da lei avrei mio intento rivolto. «Io son», cantava, «io son dolce serena, che ’ marinari in mezzo mar dismago; tanto son di piacere a sentir piena! Io volsi Ulisse del suo cammin vago al canto mio; e qual meco s’ausa, rado sen parte; sì tutto l’appago!».
Ecco la destra, ecco sospinge il piede, E folgorando con l'acciar celeste Inverso il petto disarmato il fiede Orribile di piaghe ampie e funeste: Come s'Arturo al sommo ciel sen riede Suscitator di nembi e di tempeste, Mira nave talvolta in un momento L'alber fiaccarsi al rinforzar del vento;
Ma lungamente contrastar non basta, E fuor sen va dall'occupate mura. Scotea Fernando la terribile asta, E dietro gli gridava: aurea armatura, Alfange, intorno ti vegg'io, ma parmi Che di guerrier non abbia altro che l'armi. Ove ten fuggi? hai sì le piante alate? Ferma alquanto a mirar come s'onori Spagna nel risco de le schiere armate; Ma che? più volte ve l'han detto i Mori.
Ciascuna parte, fuor che l'oro, e` rotta d'una fessura che lagrime goccia, le quali, accolte, foran quella grotta. Lor corso in questa valle si diroccia: fanno Acheronte, Stige e Flegetonta; poi sen van giu` per questa stretta doccia infin, la` ove piu` non si dismonta fanno Cocito; e qual sia quello stagno tu lo vedrai, pero` qui non si conta>>.
Ei diè lor caccia, e dissipati a pieno, Parte i Turchi ha sommersi in mezzo l'onda, Ed or sen viene a noi come baleno A quì rinovellar strage profonda; Intanto col valor ch'avete in seno La patria in sì gran dì fate gioconda, O vero in sul morir prendiam diletto Per bella piaga, che ci splenda in petto.
Lor corso in questa valle si diroccia; fanno Acheronte, Stige e Flegetonta; poi sen van giù per questa stretta doccia, infin, l
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