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Aggiornato: 10 giugno 2025
Se’ tu sì tosto di quell’ aver sazio per lo qual non temesti tòrre a ’nganno la bella donna, e poi di farne strazio?». Tal mi fec’ io, quai son color che stanno, per non intender ciò ch’è lor risposto, quasi scornati, e risponder non sanno. Allor Virgilio disse: «Dilli tosto:
Qual su l'Atlante empio Leon, che vinto Da dura fame, più s'infiamma al pasto, Allor ch'atroce, e più di sangue è tinto Il guardo, allor che più 'l ruggito e vasto, Se incontra armenti, in mezzo lor sospinto Gli sbrana l'unghia, a cui non è contrasto, E le tepide membra aspro divora, E benchè sazio, ne fa scempio ancora: XXXIII
SIMBOLO. Poiché sète sazio della sua vista, partiamoci. DON IGNAZIO. Che sazio? Gli occhi miei, in cosí lungo digiuno assetati, nel convivio della sua vista se l'han bevuta di sorte che son tutto ebro d'amore.
Dilatarsi della vita il nucleo sentirai, fin che smarrita t’immerga nella Universal Presenza. Piccola donna in così grande spazio, oltre il peso, oltre il numero e il confine vivrai: del tuo principio e del tuo fine dèspota: il cuore, ora e in eterno, sazio.
19 Poi che l'augel trascorso ebbe gran spazio per linea dritta e senza mai piegarsi, con larghe ruote, omai de l'aria sazio, cominciò sopra una isola a calarsi; pari a quella ove, dopo lungo strazio far del suo amante e lungo a lui celarsi, la vergine Aretusa passò invano di sotto il mar per camin cieco e strano.
Venatio. Non piú rispose l'asino non piú parole. Io non niego che non debbiano essere ascoltate ed ubbidite loro leggi oneste e pie, né vitupero io in tutto loro decreti e canoni o regole del ben vivere. Non sono io di coloro che forse v'immaginate, ma di Cristo e vivo e morto, al quale io servo e servire voglio nel suo dolce e grazioso evangelio, né di servirgli sarò mai sazio.
Ed elli a me: «Avante che la proda ti si lasci veder, tu sarai sazio: di tal disïo convien che tu goda». Dopo ciò poco vid’ io quello strazio far di costui a le fangose genti, che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio. Tutti gridavano: «A Filippo Argenti!»; e ’l fiorentino spirito bizzarro in sé medesmo si volvea co’ denti.
Parola Del Giorno
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