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Aggiornato: 25 giugno 2025


Attorno al viso si delineava egualmente un'aureola circolare, di color rosso porpora, cosparsa di punti bianchi, simili a perle. La figura si staccava su di un fondo d'oro, e al disotto si leggeva in caratteri romani il nome di Giustiniano. Un ritratto interessantissimo insomma. La bella basilica di Sant'Apollinare fu compiuta quasi alla stessa epoca di San Vitale.

Del resto, un pezzo di mosaico fortunatamente conservato a Sant'Apollinare Nuovo, rappresentante la facciata del palazzo stesso, riproduce appunto uno stile architettonico analogo a quello del muro che ho descritto.

Quegli artisti mi offrirono, come ricordo, un oggetto che non si trova certo facilmente negli albums di fotografie: il ritratto di Giustiniano, in formato di carta da visita. Essi avevano trovato un'imagine di questo imperatore in certi pezzi di mosaico, che dovevano aver adornato un tempo il muro interno, situato al disotto della porta di Sant'Apollinare l'avevano pulito e fotografato.

Passata di poco la porta Sant'Apollinare, avanti di giungere alla barriera vi è il convento dei Cappucini: ivi erano stati messi i cadaveri, forse perchè si potessero riconoscere a bell'agio dagli amici.

Passammo dalla Porta sant'Apollinare dove trovammo Bordone con tutti i suoi ufficiali: prendemmo a passo di corsa un viottolo, desiosi di anticipare il momento, che anelavamo da gran tempo.

Sant'Apollinare fu costruita nel 535 da Giuliano Argentario, al quale si attribuisce la maggior parte delle basiliche di Ravenna di quell'epoca. Nel 549, la chiesa fu consacrata dal patriarca Massimiano, il quale terminò anche San Vitale. Del portico quadrato che la circondava, non rimane più che la parte anteriore, la quale forma ora il vestibolo; questo, in tutte le vecchie chiese di Ravenna, è specificato col nome di Ardica (derivato da Narte). L'interno della basilica è magnifico; le sue proporzioni sono maestose e semplici. Ventiquattro superbe colonne di marmo greco, non tolte a templi antichi, ma scolpite espressamente per questo monumento e ornate di capitelli simili, separano le navate. Secondo l'uso primitivo, il tetto a travicelli non ha ornamenti. Lo spirito dei tempi antichi spazia su tutto il monumento, e questa impressione è vieppiù rafforzata dallo spettacolo di una lunga schiera di sarcofaghi nelle pareti delle navate laterali. Non ho visto in nessun'altra citt

Ivi egli compose i suoi salmi della penitenza e il suo Credo. Sembrava si fosse trasformato in penitente come aveva fatto l'imperatore Ottone III che, dopo aver visto crollare il suo potere su Roma, aveva rivestito il saio e si era rinchiuso per pregare nella cella di Sant'Apollinare. Quando sentì avvicinare la sua fine (si spense il 14 settembre 1321), domandò che lo si sotterrasse vestito dell'abito dei francescani. Per questo i frati minori lo considerano come uno dei loro; si ricorda, d'altronde, che nel suo poema egli si era gi

Il vano centrale di Sant'Apollinare è ornato di bei mosaici. Se i mosaici di San Vitale sono notevoli per le personalit

Il 19 gennaio, sul far del giorno tutte le truppe che erano in Digione presero la campagna: i Carabinieri Genovesi furono mandati d'avanposto, a circa tre chilometri dalla porta Sant'Apollinare, poco distante da una piccola borgata.

Ravenna non possiede nessun'altra chiesa che possa eguagliare la nobile opulenza e le felici proporzioni di Sant'Apollinare. Ha però ancora un certo numero di vecchie e notevoli basiliche, che mi limiterò ad indicare. Teodorico vi aveva fatto costruire parecchie chiese ariane, come quella dello Spirito Santo, ancora esistente, e di Santa Maria in Cosmedino: non mi ci fermerò, come non intendo fermarmi a parlare di altri monumenti più antichi, dell'epoca di Galla Placidia, come San Giovanni Evangelista, Sant'Agata e San Francesco. Solo la cattedrale della citt

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