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Aggiornato: 20 giugno 2025
Perchè è da sapere che le spese di professione erano le ultime di una serie del genere, che partiva dalla prima entrata della ragazza in monastero e giungeva dove l’abbiam vista. Il Governo le proibiva; ma a che valevano le sue proibizioni se fatta la legge è trovato l’inganno? La circolare della Gran Corte per la riforma di siffatte spese veniva sempre elusa.
Nel 1847 fondò un giornale politico coi signori Balbo, Galvagno, Santa Rosa, Il Risorgimento, il quale aveva a scopo di propagare le idee di progresso, di riforma, d'unione tra principi e popoli, e l'indipendenza d'Italia. Il signor di Cavour era lo più vivo ed audace tra i redattori di questo periodico ed uno dei più arditi pensatori del Piemonte.
Contro questa pericolosa potenza della Chiesa al tempo di Innocenzo, che risolutamente tendeva alla dominazione universale, mentre considerava il suo stato come un suo feudo privato, sorsero a combattere l'eresia evangelica e l'Impero monarchico rinnovato dal grande Hohenstaufen Federico II. Se questi due elementi si fossero alleati, una precoce riforma avrebbe fiaccato la Chiesa gerarchica; ma i tempi non erano maturi nel secolo XIII, e non erasi ancora formato un forte stato nazionale; ma gi
Lo so, il nostro risorgimento nazionale avrebbe dovuto essere integrato da una riforma religiosa. Il male si è che le riforme religiose non si fanno che dai popoli credenti, e noi crediamo troppo poco. Siamo simili a chi abbia sul focolare domestico un mucchio di ceneri calde.
Le ventiquattro discipline che, in seguito alla riforma wolfiana, rimasero tradizionalmente subordinate alla filologia, son dunque le seguenti. Lettori di buona volont
Nei diboscamenti trovan la prima causa di tali vicissitudini le gravi e culte persone alla fine del secolo decimonono, ma al principio del secolo decimosettimo la trovavano in vece.... nella riforma che avea fatto del calendario papa Gregorio tredicesimo!
Provocata a Bologna una tal riforma, e tolti a Pistoia anche questi alleati, se ne stavano i Fiorentini ad osservare gli andamenti de’ Pistoiesi, ma frattanto non si movevano. E forse a tali estremi non sarebber giunti o almeno sì presto, se inaspettatamente non veniva a morte in Perugia, avvelenato, come da molti si disse, il pontefice Benedetto XI. Egli era di mite indole, e uomo puramente di chiesa; e come sapeva le male intenzioni de’ Fiorentini verso Pistoia, aveva sempre interposto la sua autorit
Stabilito il piano unico di riforma (legge Casati del 1859), emerse la necessit
¹⁴⁵ Riforma cit., p. 113. ¹⁴⁶ «Scasciatu si dice quel denaro che d
Una volta scappò detto a Napoleone: «se la guerra non fosse per me indispensabile, principierei col comune il nuovo organamento della Francia: la macchina della nostra amministrazione principia appena a organizzarsi». Con simili lampi geniali i grandi uomini di stato, del pari che i grandi scrittori, intendono di dimostrare ai critici, che essi stessi discernono i punti deboli della propria opera con più chiarezza che i censori forestieri. Ma non conviene dare eccessiva importanza alle parole buttate lì occasionalmente: lo stato napoleonico, il carattere del despota non comportava un ordinamento amministrativo diverso. Dopo l'apparizione della Carta, bisognava bene aspettarsi una campagna vigorosa contro il più terribile e importante strumento del dispotismo napoleonico. Ma da chi doveva venire la riforma amministrativa? Non certo dai radicali. La prima riforma comunale della Rivoluzione, che il vecchio Lafayette magnifica va volentieri come un gioiello «della mia repubblica», si era rivelata troppo chiaramente per un'anarchia costituita, perché potesse di nuovo essere desiderata da un partito serio. Non dai dottrinari. Il più considerevole teorico del governo, Benjamin Constant, parla certamente, come un nato svizzero, con predilezione al federalismo e alla libert
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