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Aggiornato: 26 maggio 2025
«Io passavo tranquillamente l'esistenza colla mia Rebecca, nel ghetto di Roma, con una piccola bottega da merciaio. Non ero ricco, ma potevo, col mio commercio ed una vita sobria, essere indipendente da chicchessia.
Ne l’ordine che fanno i terzi sedi, siede Rachel di sotto da costei con Bëatrice, sì come tu vedi. Sarra e Rebecca, Iudìt e colei che fu bisava al cantor che per doglia del fallo disse ‘Miserere mei’, puoi tu veder così di soglia in soglia giù digradar, com’ io ch’a proprio nome vo per la rosa giù di foglia in foglia.
Ne l’ordine che fanno i terzi sedi, siede Rachel di sotto da costei con Bëatrice, sì come tu vedi. Sarra e Rebecca, Iudìt e colei che fu bisava al cantor che per doglia del fallo disse ‘Miserere mei’, puoi tu veder così di soglia in soglia giù digradar, com’ io ch’a proprio nome vo per la rosa giù di foglia in foglia.
«Rebecca, aveva cuore eccellente, ed addoloratissima della perdita fatta, accettò la proposta. «Il giorno seguente, una ricca carrozza fermossi davanti alla mia porta, ed una signora velata ne discese, poi Silvia, con una creatura di pochi giorni, splendidamente adorna.
Tra gli sponsali eresc, e la ceremonia delle nozze vi correvano per lo più, secondo quanto insegnano i Rabbini, sei mesi od un anno. Quest’opinione si fonda sulle parole che Labano rispose ad Eliezer dopo la conclusione degli sponsali tra la sua sorella Rebecca ed Isacco. Insistendo quegli per l’immediata partenza, Labano gli rispose: «Stia la ragazza presso di noi un anno o dieci mesi e poscia se ne andr
Da quanto si rileva dal fatto di Rebecca verso Isacco e da quello di Abigaille verso Davide, si può conghietturare, che l’inferiore si affrettava a scendere dalla sua montura, quando vedeva arrivare l’uomo di distinzione al quale voleva presentare i proprii omaggi.
Sarra e Rebecca, Iudit e colei che fu bisava al cantor che per doglia del fallo disse 'Miserere mei', puoi tu veder cosi` di soglia in soglia giu` digradar, com'io ch'a proprio nome vo per la rosa giu` di foglia in foglia. E dal settimo grado in giu`, si` come infino ad esso, succedono Ebree, dirimendo del fior tutte le chiome;
Da parecchi passi della scrittura si raccoglie che la richiesta in matrimonio era fatta dal padre stesso del giovine. È Abramo che manda Eliezer a chiedere Rebecca in moglie ad Isacco suo figlio. Sansone avendo vista in Timn
Sarra e Rebecca, Iudit e colei che fu bisava al cantor che per doglia del fallo disse 'Miserere mei', puoi tu veder cosi` di soglia in soglia giu` digradar, com'io ch'a proprio nome vo per la rosa giu` di foglia in foglia. E dal settimo grado in giu`, si` come infino ad esso, succedono Ebree, dirimendo del fior tutte le chiome;
«Sia in essa il giogo dell'amore e della pace; fedele e casta si sposi in Gesù Cristo e viva imitatrice delle donne sante. Sia amabile allo sposo suo come Rachele, saggia come Rebecca, longeva e fedele come Sara. Nulla di lei, degli atti di lei, usurpi l'autore della prevaricazione.
Parola Del Giorno
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