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Aggiornato: 14 maggio 2025
Ritenerti non lece, ricusarti non posso: racquisto una sorella, perdo una sposa; e tu medesimamente acquisti un fratello, ma perdi un amante. O gran mutazione de' nostri desidèri!
ATTILIO. Pazzo è chi stima ch'uno innamorato possa reggersi da freno di ragione, perché l'animo è in tutto offuscato dall'amorose passioni. CONSTANZA. Trovatevi un'altra sposa od innamorata piú bella. ATTILIO. Amor non vuol cambio. O Cleria, in un medesimo tempo ti racquisto e ti perdo.
Gratitudin destavanmi gli umani Che generosi mi plaudeano intorno, Ma i plausi lor pur rïuscianmi vani. In sì frequente di dolor ritorno, Il loco ove ogni dì forza racquisto È quel dove le sante are han soggiorno: Ogni mattin l
Gasparo, di tutti il più addolorato, dopo Irene, avea col racquisto del luogotenente trovato refrigerio al suo dolore e si sentiva mosso dalla smania di udire le avventure di lui che credeva perduto per sempre. Ecco dunque i due ex-banditi riuniti a stretto colloquio nell'Albergo Vittoria nella stanza di Gasparo.
Mentre que' primi casi d'Alaimo travagliavano la Sicilia, re Carlo consumava le forze del regno e sè stesso, nel delirio di tornar sopra l'isola. Ritirandosi, inseguito dall'armata nostra, sostò pochi giorni a Cotrone; ove crebbe a cento doppi lo scompiglio de' moltissimi disertori: e indi tutto dispettoso e truce passò il re a Brindisi ; e trovò per conforto gli avvisi d'un altro insulto di quel Corrado di Antiochia, che adoprò sì caldo nell'impresa di Corradino. Costui, adunati esuli del regno e altra gente presso i confini, ove imperava in nome la Chiesa, in effetto ogni sfrenato feudatario o ladrone, entrò a mano armata in Abruzzo al racquisto della contea di Alba. Il conte di Campania li fronteggiò e ruppe : ei rife' testa, aiutato di danari dalla reina Costanza . Un Adinolfo surto in quel tempo stesso a turbar la Campania, disfatto fu da Giovanni d'Eppe con le genti pontificie. Perugia ancora, Urbino, Orvieto e altre citt
Ma poco appresso proruppe a comandar guerra e morte, non aspettato pure il decorso de' termini, «Sorga il Signore, esordiva da Orvieto a tredici gennaio milledugentottantatrè, sorga il Signore, giudichi la sua causa, per le offese che gli stolti vengongli recando ogni dì:» e sermonando del racquisto di Terrasanta, attraversato da Piero e da' Siciliani con molestar la Chiesa, «Iddio però, ripigliava, muova contr'essi a battaglia; e noi, per divina misericordia forti dell'autorit
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