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Aggiornato: 27 giugno 2025
Dodici leghe, s'intende dodici leghe quadrate. La lega è venticinque chilometri quadrati. Questa forma l'unit
Ai quattro angoli s'alzano quattro grandi torri quadrate col tetto a punta, che rappresentano i quattro piedi della graticola; la chiesa e il palazzo reale che sorgon da un lato, simboleggiano il manico; gli edifizi interni che congiungono i due lati più lunghi, tengon luogo delle sbarre traversali.
In casa o fuori, egli non pensa che alle sue cifre, alle sue equazioni, alle sue radici quadrate, ai suoi binomii e trinomii; mentre passeggia, con le mani incrociate sul dorso e gli occhi imbambolati, non vede nulla, non sente nulla, non fa che ruminare i suoi quesiti e sarebbe rimasto più volte sotto i legni e i carri, se i passanti caritatevoli non l'avessero afferrato per un braccio.
Le pareti erano bianche come la neve intatta; le casseruole riflettevano gli oggetti come specchi; la cappa del cammino era ornata d'una specie di tendinetta di mussolina come il cielo d'un letto, senza la menoma traccia di fumo; il muro, sotto la cappa, era rivestito di lastrine quadrate di maiolica, pulite come se non ci avessero mai acceso il fuoco; gli alari, la paletta, le molle, le asticciuole della catena, parevan d'acciaio brunito.
Ho dunque dato all'Imperatore ciò che all'Imperatore appartiene e voglio dare pure agli elbani ciò che agli elbani spetta. Sono in numero di 20,000; un popolo pacifico, con usi e lingua prettamente toscani e senza caratteristiche di genere nazionale. L'isola è troppo piccola (essa comprende poco più di 7 miglia quadrate) ed è sita troppo vicina alla terraferma per aver potuto sviluppare in sè un proprio spirito popolare. Non si trova traccia di usi côrsi in questa roccia così vicina alla Corsica, e di vendetta si son riscontrati casi solo nei tempi antichi; oggi di essi non c'è più esempio. Il bandito côrso si rifugia solo nell'estremo bisogno all'Elba, dove egli non può rimanere. Un particolare comune ai due popoli isolani è l'ospitalit
I fanciulli, guardandoli, aprian tanto di bocca; Le ragazze esclamavano: "Che bei giovani!" Ed era Bujo!!! Dinanzi a tutti, accanto alla bandiera, Marciava un uffiziale dal torace spazioso, Dalle spalle quadrate. Marciava silenzioso, Colla fronte dimessa; parea sopra pensieri. Pensava egli al domani? Pensava egli all'ieri? Forse pensava a nulla!
Gli edificii sono parecchi, in parte isolati e in parte collegati fra loro; tutti rettangolari, cogli angoli spesso terminati a torri quadrate o circolari. Il tempo e lo spirito devastatore hanno molto distrutto, ma in alcuni, e in quello detto il palazzo dell'Imperatore che è anche il più vasto, si conservano ancora perfettamente le scale, alcune porte, soffitte, e vi si vedono le aperture dei trabochelli che nei pavimenti o negli spessori delle mura portano dai piani superiori ai sotterranei. Tutto porta traccie dell'incendio che fu uno degli ultimi sfoghi delle pazzie e degli spiriti perversi di re Teodoro. Le principali mutilazioni di questi monumenti storici sono però dovute alla madre di ras Ali, la rinomata Iteghè Menéne, che, furiosa dell'impopolarit
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