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Aggiornato: 3 giugno 2025
Neanco le persone colte, in Catalogna, parlano perfettamente la lingua nazionale; il castigliano riconosce il catalano alla prima, oltre che alla pronunzia, alla voce, e sopratutto alla illegittima frase scarsa.
Del mio paese io avevo dimenticato tutto: la posizione, le strade, gli abitanti, la pronunzia. A poco a poco i miei ricordi si districavano, si facevano meno confusi; mi sentivo tornare alla coscienza di me stesso.
La polizia non scoperse mai nulla. N.B. Nel dialogo fra Topo e Caicchia si è adoprata l per r e si son soppresse alcune lettere dell'alfabeto per dare un'idea della pronunzia dei Veneziani di Livorno ed in genere del basso popolo. Salvezza.
Quell'occhio che non distingue più chiaramente le cose di quaggiù, è reso cieco da una tenebra che lo ha invaso, o è invece abbagliato dalla luce del cielo?..... Quelle parole incoerenti che la bocca pronunzia e che non s'intendono, sono vuote di senso e prive di ragione o invece non sono comprese solo perchè le prime sillabe di un'altra favella?..... Torniamo alla povera Ida.
Ma ti ho spiegato che ci maritammo con una legge che consente il divorzio, che lo pronunzia molto facilmente, per molti motivi, compreso il consenso reciproco. Allora?
Sia che si voglia, i rioni differivano tra loro per indole, costumi, occupazioni, pronunzia. Anche oggi la vita e la parlata dei Kalsitani è un po’ differente dalla vita e dalla parlata dei Brigarioti e dei Sampietrani.
Interrogato, il reporter non risponde; urla sempre in modo compassionevole, e nei rari intervalli di calma non pronunzia che frasi insensate. Si chiama un'ambulanza e il giovane viene condotto alle prigioni e rinchiuso in una cella delle Tombs il carcere principale di New-York. Dopo tre giorni un medico constata che egli è pazzo, con accessi furiosi, e lo manda a quel tale manicomio municipale.
E per questo ogni uomo tra voi pronunzia ardito o mormora sommesso quel santo nome di Patria. Per questo i migliori fra voi muojono da mezzo secolo, martiri d'una IDEA, sul patibolo, nelle segrete o nella lenta agonia dell'esilio, col sorriso di chi intravede l'avvenire sul volto, colla parola ITALIA sul labbro.
Per lui la moneta, gli scudi, le rendite, l'oro, l'argento, il capitale, i frutti, son parole sacre, ch'egli pronunzia con una emozione inconscia forse, ma che si tradisce all'accento. Quanta psicologia celata, misteriosa e potente sta nascosta nell'accento, che diamo alle parole!
Al giunger dei Reali in Palermo, l’intervento loro alle sacre concioni assumeva carattere di pubblica dimostrazione a favore del P. Domenico Maria Sances dei Domenicani. Egli predicava al Duomo, cioè al Gesù, Casa Professa, mentre all’Olivella predicava un nizzardo. Che pronunzia infranciosata quella del nizzardo!
Parola Del Giorno
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