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Aggiornato: 9 luglio 2025
La straordinaria affluenza di veicoli aerei e terrestri che portavano alla famiglia dell'Olona tante migliaia di forestieri attratti dal nuovo spettacolo della pioggia artifiziale, era una circostanza molto propizia a' suoi disegni. I cavalieri di industria corrono dov'è la folla.
Per che non pioggia, non grando, non neve, non rugiada, non brina più sù cade che la scaletta di tre gradi breve; nuvole spesse non paion né rade, né coruscar, né figlia di Taumante, che di l
Sì, eh? incalzava il biscazziere, tenendo le orecchie tese a modo di lepre che abbia paura, e i muscoli della sua faccia si dilatavano come l'erba sul finire dello agosto per una scossa di pioggia: mostrava la gioia degli animali carnivori quando, nascosti fra i cespugli, vedono, o sentono accostarsi saltelloni la preda.
Era nei primi di dicembre 1848, il tempo corrispondeva alla stagione. La sera era tetra per una caligine fitta ed oscura, che se non era pioggia, ti bagnava almeno quanto quella e ti penetrava colla sua umidit
Il vecchio Malatesti non rispose direttamente alla domanda incalzante di suo figlio. Tentennò un poco la testa; poi lasciò cadere dall'alto, stanche e fredde, come una pioggia lenta d'autunno, queste poche parole: Vi ho gi
Nel mio studio, l'ombra del pomeriggio calava rapida fra scrosci di pioggia; a momenti non ci si vedeva più, ma non sapevo muovermi dalla poltrona, nè deporre il libro che avevo mandato a comperare e che tenevo ancora intonso fra le mani, come un testimonio vivo e straziante di quanto si poteva fare e di quanto non avevo fatto.
Dal vestibolo entrava una striscia di luce elettrica, fendeva il panno del bigliardo, batteva contro i vetri, si frantumava in minute scintille, avvolgeva di un alone biondo il diffuso colore della pioggia. E d’improvviso Madlen disse:
Un fanciullo lacero, in maniche di camicia, con un fazzolettino a scacchi sulla testa, corre sotto la pioggia, cantando con voce acutissima un ritornello popolare, interrompendosi ogni tanto per gittare con un grido un'ardita disfida alla tempesta: il bambino, figlio di nobili signori, è presso il balcone, pallido, ammalato, vestito di pelliccie, solo; e stanco si abbandona a pensare sul ricco libro di immagini che non lo divertono più.
Andammo a pranzare insieme. Pioveva. Bianca si abbandonava sul mio braccio felice della pioggia che ci isolava dal mondo. La marea d'una passione violenta mi portava sulle vette acute delle fantasie più suicide. Le dicevo: La mia vita è lì sulla tua bocca... tutta la vita in un tuo bacio!
Il babbo Monghisoni quand'era vivo, stava ben attento, e scantonava nel fondaco, per non urtare la figliuola; se no, fioccavano le strapazzate scroscianti come pioggia e grandine anche sul suo capo.
Parola Del Giorno
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