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Che faceva egli allora il generale Pino, questo soldato salito in alto, questo congiurato, gi

E il simigliante si sforzava di fare dell'ossa dell'autore a eterna infamia e confusione della sua memoria, se a ciò non si fosse opposto un valoroso e nobile cavaliere fiorentino, il cui nome fu Pino della Tosa, il quale allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer Ostagio da Polenta, potente ciascuno assai nel cospetto del cardinale di sopra detto.

Gira, rigira, di fermata in fermata, gli occhi di Laurenti erano andati a posarsi su d'un bel pino domestico, che sorgeva nella villa sottostante, come una rarit

All'olezzante cedro del Libano ella sostituiva, con eguale trasporto di poesia e di gratitudine, il pino silvestre dal forte profumo resinoso. Come odora buono! diceva. Tanto buono e tanto forte!

Talora, alti cumuli edificati pazientemente con fuscelli di pino, c'indicavano il soggiorno delle formiche rosse, e innanzi a quei meravigliosi risultati dell'intelligenza animale, Lidia ed io ci soffermavamo a lungo.

88 Ne lo stendardo il primo ha un pino ardente; l'altro nel bianco una vermiglia banda. Non d

Come fu giunta presso l'albero di pino, parve volesse fermarsi; ma cotesto non doveva entrare per fermo nei divisamenti del Giacomo, imperocchè le accennò la conserva, ed ella si ripose in viaggio, come chi non vuole fortemente una cosa, e si lascia guidare dal consiglio altrui.

Vossignoria lo sa: il dottor Durante: il signor Pino, ingegnere della casa; l'avvocato Natali, i due signori canonici, il signor coadiutore della parrocchia. Questi tre li digerisco, per riguardo a mia moglie. Poi? Poi il ragioniere Capra, il signor segretario, e il curato delle Cascine Nuove, venuto a Milano stamattina e invitato per ordine dell'illustrissima signora padrona.

Ella s'ingolfa nel macchione; traversa le chiarelle, ove il duca la rivede, e galoppa al suo seguito. Volge a sinistra; sale sur un poggio e si ferma in una crocevia che rassomiglia alla rosa dei venti. Il duca la raggiunge. Ella s'immette in un sentiero coverto e sbocca in una specie di valle magica. L'ombra di un pino, come un obelisco, segnava mezzodì sur una roccia.

»Milano, 27 aprile 1814. »VERRI, presidente, Giorgio GIULINI, Giberto BORROMEO, Giacomo MELLERIO, PINO, generale di divisione, Giovanni BAZZETTA.