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Aggiornato: 13 giugno 2025


Ricevono un nutrimento che varia a seconda dei luoghi ma che è invariabilmente cattivo; bevono acqua calda e quasi sempre melmosa, raramente mescolata con un po' di caña acquavite ricavata dalla distillazione della canna di zucchero. Il loro lavoro è aspro, terribile, sotto al sole torrido. Hanno un salario che può andare dal mezzo peso al giorno fino ai due pesos.

Parigi è l'unico termine di paragone con Buenos Aires; giorni sono, al «Grand Prix» di trentamila pesos all'Ippodromo, un diplomatico che potrebbe anche essere italiano diceva ad una signora argentina moglie del direttore d'uno dei migliori giornali bonearensi, accennando all'elegante concorso: È un bellissimo spettacolo che forse nemmeno da noi è dato di vedere spesso!

Quando il raccolto è cattivo, il salario diminuisce. Quest'anno un numero grandissimo di peoni lavora nelle estancias per il solo cibo, ossia per il permesso di vivere. I peoni più fortunati sono quelli che trovano un lavoro fisso; essi ricevono quindici, venti pesos al mese, ed hanno il vitto. Purtroppo non è rarissimo il caso di peoni ai quali viene rifiutata la mercede pattuita.

Di modo che l'Inghilterra in interessi e dividendi assorbe alle finanze argentine circa quarantasei o quarantasette milioni di pesos oro all'anno cioè duecentotrenta o duecentotrentacinque milioni di franchi così ripartiti: Dalle imprese ferroviarie 17 milioni e mezzo, dalle Banche 3 milioni, da varie imprese 2 milioni, dalle finanze governative per interessi del debito pubblico 24 milioni.

Ecco la prova e mi mostrò il conto del suo agente di cambio che attestava la compera di non so quante decine di migliaia di pesos d'oro fatta precisamente quattro giorni prima. La speculazione non ha limiti.

Le ferrovie della provincia di Buenos Aires versano settimanalmente 600,000 pesos oro, e il solo movimento di denaro delle Compagnie ferroviarie basterebbe alla vita delle Banche, senz'altro.

Dalle sue ruote si capisce come cammina. Non c'è più nulla di strano. A San Juan, per esempio, dove l'irrigazione soltanto rende possibile la coltura di quel suolo tropicale, il Governo toglie l'acqua agli avversarî politici per far seccare i loro raccolti e far morir di sete uomini e bestiami. Lo chiamano il gobierno de l'agua. (Nacion, 9 gennaio). Il penultimo governatore d'una delle principali provincie ha passato gli ultimi sei giorni del suo regno a firmare boni di tesoreria a favore di partitarî per un valore pari al bilancio della provincia quattro milioni di pesos. La storia non dice se al settimo giorno il bravo uomo si prese il meritato riposo. Dice però che venne sollevata la questione della validit

Come resistere alla tentazione di comperare un pezzo di quella bella terra, quando si ha in tasca qualche migliaio di pesos, siano pure risparmiati Dio sa a costo di quanti sacrificî? Non occorre pagar subito: si paga a rate annuali. Si paga in cinque, sette, dieci anni.

I suoi debiti con lo straniero, debiti molteplici e complicati, si aggirano intorno a quattrocento milioni di pesos oro, ossia due miliardi di franchi; e con questo l'Argentina non è padrona delle sue ferrovie che per una parte insignificante. Vi sono poi i debiti interni dello Stato, e i debiti delle singole provincie, i debiti dei Municipî, che formano un cumulo enorme di passivit

Gl'inglesi sono anche i detentori della maggior parte del debito pubblico argentino, che è di trecentottanta milioni di pesos oro, vale a dire di un miliardo e novecento milioni di franchi.

Parola Del Giorno

branchetti

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