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Volete divertirvi ancora a tormentarmi? Il vostro piacere è troppo grande, senza dubbio? Ora basta! Come parlate?

Ne so quanto voi, cioè niente affatto. Con licenza del Signor Cavaliere io credo di saperne qualche cosa. Ebbene parlate. In presenza di un domestico... Guarda! Siete molto circospetto! Noi altri... ... in diplomazia, ho capito, avete imparato a diffidare delle persone di servizio; e a quanto posso giudicare non avete torto. (ad Anselmo) Va di l

Che legge maladetta è questa! ARTEMISIA. Eh, sorella, queste leggi se le han fatte gli uomini a lor modo; se toccasse a noi, ce le faressimo al nostro. Ma assai siamo noi infelici per ora: senza che andiamo rammemorando le nostre sciagure, ragioniamo di altro. Ditemi di grazia, se parlate mai di me col vostro fratello. SULPIZIA. Sempre di voi. ARTEMISIA. Che dice su questo fatto?

Epperò cercava di farla parlare, provocandola con la sua solita petulanza. Quand'ebbe finito di dar ordine, Maria si asciugò le mani e, rimessosi il fazzoletto in capo, s'apprestò ad uscire. Dove andate? gridò la Virginia esasperata. Perchè non parlate?... Che vi si è fatto?... Sorniona!...

S'udì battere un colpo violento alla porta; e Stella, prima di correre ad aprire, si rivolse alla madre: È il Giovanni, un de' compagni di Damiano; certo c'è qualche cosa. L'animoso giovinetto entrò, confuso, furibondo ancora di quel ch'era successo; ma si fermò su' due piedi, vedendo le donne; e non seppe trovar nulla a dire. Parlate, per amor del cielo! Cos'è stato?... E Damiano, dov'è?

Che ritrosia mi contate, continua a sbraitare Gisulfo, cos'è codesta ritrosia, cos'era codesta ritrosia; dite tutto, parlate chiaro, qui si tratta dell'onore di mia sorella.

Voi parlate benissimo, e alle vostre ragioni difficilmente si potrebbero contrapporne altre migliori; pure non basta, non basterebbe nemmeno se anche il patto tra la Santa Sede e il signore di Perugia non esistesse. Io non comprendo.

Un affare di somma importanza, rispose con dolcezza il cavaliere di Malta; ma voi mi sembrate agitata.... Di grazia, signora, tranquillatevi.... Nulla devo dirvi di male; anzi.... Ebbene, sedete, cavaliere, mormorò Gabriella, sedete. Il conte di San Giorgio obbedì, dopo aver pregato la giovane donna a sedere la prima. Parlate, disse allora Gabriella. Nessuno può udirci? Nessuno. Perchè?

Parlate su, dite chiaro, e dite presto quel che sapete. Il vostro narrare lento e misterioso ci stucca.

Se non che il signor Lorenzo s'accorse che una lagrima cadeva dagli occhi della fanciulla: fece due passi innanzi, guardò lei, guardò la signora Teresa; e pensato un poco: Che c'è di nuovo? ripigliò: tu parli, parlate voi.... Oh! la vedo, c'è magagna sotto.