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Aggiornato: 4 giugno 2025
Ti lassu parrari, figghia.... Sugnu fimmina granni.... Chi pozzu aviri 'ssa valìa chi hai tu'? Ah, valìa haiu! Finiu ca sugnu chidda d' 'u pani cottu? Di mia v'allarmati, caru D. Iacu? Iu dumannai 'ssu ritrattu pi iriminni e livaricci l'acqua.... Fimmina di paci, sugnu....
Entrò una sequela di servi con grandi panieri di pani, vasi di tecc, bottiglie, e ad ogni gruppo fu destinato un paniere e distribuito ad ogni individuo un coltello; col solito sistema servirono poi la pasta di berberia, una prima portata di carne cruda e una seconda di bue abbrustolito, e di abbondanti libazioni di tecc, usandoci il riguardo di servirlo a noi nelle bottiglie che noi stessi avevamo regalate.
Lavati e vestiti degli abiti sacri, si collocarono davanti l’altare dove eravi un toro giovine, due montoni, pani azzimi, ed una paniera contenente due specie di schiacciate. Eglino imposero le mani sul capo del toro, che venne immolato pei loro peccati. Poscia Mosè segnò di sangue i quattro angoli dell’altare, ne sparse il resto sulla predella, e dispose sull’altare le partì pel sacrifizio.
Ora va umile e dimesso, ma nell'inverno è ben altra cosa. Qualche volta fa il cattivo, minaccia la strada e spianta gli alberi. Giunti sulla via carrozzabile, incontrarono due barocci tirati da muli e carichi di pani di zolfo. È zolfo della miniera? chiese Roberto. Non della nostra; d'un'altra più addentro nei monti. E qui abbiamo una raffineria.
Verso sera ci arriva dal villaggio, in parte a titolo regalo d'amicizia, in parte perchè comandati dal governatore, un vaso di miele, una capra, quaranta pani. Sabato 1º marzo. La solita questione del bagaglio ci fa perdere ancora una giornata.
Nel resto però le opere teatrali erano melodrammi artificiosi, dai temi obbligati, dagl’intrecci unitipici, dalle situazioni imbarazzanti, dagli amori apparentemente divisi a più aspiranti, dai cuori a pani di zucchero, dalle sinfonie solo buone a solleticare senza commuovere, a pungere senza penetrare, a vellicare senza premere, a muovere a sdilinquimenti senza eccitare ad un fremito.
Allora il Mastro delle cerimonie recava le vivande in amplissimi piatti dipinti; i vapori salivano come una nebbia disperdendosi nel fogliame; i vasi del vino, dalle anse bene usate, passavano d’uomo in uomo; le braccia allungandosi e intrecciandosi su la mensa, tra i pani cosparsi d’anice e i formaggi più tondi che il disco della luna, prendevano aranci, mandorle, olive; li odori delle spezie si mescevano ai freschi effluvi vegetali; e di qua, di l
In questo caso deponga se è vero che l'imputato gli abbia chiesto ad imprestito i due pani prima di rubarglieli. Il fornaio si avvicinò al tavolo della presidenza e depose esser vero.
Nella giornata intanto, a rompere la monotonia, arriva qualche altro capo dei villaggi vicini, col solito seguito, e spesso ci offrono del tecc, il loro vino, portato entro gigantesche corna da bue rivestite in pelle, e servito in bicchieri pure di corno. La sera ci portano miele, una capra e cento pani.
Si mangiò, e la conversazione proseguì ancora dopo che i cesti dei pani furono levati, e si continuò a servire tecc, finchè un usciere gridò alcune parole che fecero sortire tutti quanti, e per ultimi noi che con un inchino ci licenziammo da questo interessante e cordiale banchetto.
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