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Aggiornato: 17 giugno 2025


E voi, scettici beffardi, che irridete le gloriose memorie delle nostre battaglie Voi che dovete l'attuale libert

Una sera, me ne ricordo, dei vecchi Soli disperati rotolarono, con gran fracasso, sotto il soffocante soffitto, tra le macerie delle nostre tristezze, come in fondo a cave di tufo abbandonate che ardessero fra turbini di polvere...

Dapprincipio ci negano l'acqua per abbeverare le nostre mule, ma colla fermezza otteniamo questa concessione. Villaggio e abitanti sono il vero emblema della miseria.

Era bella? Bellissima no, ma un musettino gustoso di servetta friulana, con dei riccioli biondi che incorniciavano un bell'ovale colorito e sano. Gaia, spiritosa come tutte le nostre venete, la fortuna non l'aveva fatta salire in superbia. Nella sua ignoranza aveva un fascino naturale, non guasto dalle solite compassature del galateo sociale.

Maledetti! dissero i due lavoratori del suolo, Che venite a cercare nelle nostre terre? Lasciateci in pace! Abbiamo diritto alla patria, alla famiglia, al lavoro!

Certo, un sottile accorgimento ha presieduto, per molte generazioni di re e di ministri, all'incremento della sterminata raccolta. Ministri e re dovevano aver di continuo i loro segugi e bracchi in giro per le nostre citt

Addio, giovane di tempra romana, addio figlio prediletto della democrazia... possa l'esempio delle tue virtù procacciarti degli emulatori ed il fiore della speranza sorga sul tuo sepolcro, o fiore più bello, troppo presto staccato dalla ghirlanda delle nostre speranze!

Siam l’inspirata e tragica coorte Che sui campi di guerra e sugli spaldi Fra cozzo d’armi e risuonar di caldi Inni, i petti robusti offerse a morte. Gli sventurati eroi siam del pensiero, Siam la falange macera e sfinita Che invanamente consumò la vita Ne la ricerca del fuggente vero. Soldati fummo, martiri e giganti: Nostre le pugne, i sacrifici e l’onte.

Tra un fiasco e l'altro d'eccellente Bertinoro, cogli occhi accesi ed il naso rosso come un peperone, impegnarono la seguente conversazione: «Ma sai, Gaudenzio, che oggi tra le nostre stupide pecore, me n'è capitata una veramente graziosa?

Non lo dimentichiamo: qualunque sia la nostra missione su questa terra, qualunque sia lo scopo dei nostri sforzi e delle nostre speranze e il risultato dei nostri dolori e delle nostre gioie, noi siamo prima d'ogni altra cosa i ciechi depositarî della vita. Ecco l'unica cosa certa, ecco il solo punto fisso della morale umana.

Parola Del Giorno

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