Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 28 giugno 2025
O Francesi! I popoli, il Napoleonide, tiene in mano a guisa di carte, per giocare la partita in pro suo, e dei suoi: seguita i disegni dello Zio, il quale prese per davvero che gl'Imperatori possano tenere nelle mani la palla del mondo con la croce sopra; e neppure adesso che si sente preso dentro le morse pone giù il disegno: al contrario ci s'intora acerbo più di prima; giunto in fondo degli arzigogoli avventura l'estremo per ripigliare fiato, memore della sentenza del Macchiavello: «cosa fa cosa, e tempo la governa.»
La Rivoluzione appena scorse il Napoleonide puntò i piedi, e drizzò gli orecchi, abbrividì; ma quegli non istrinse labbro, nè aggrondò sopracciglia... le si accostò blando, con dolci nomi l'appella, la brancica amoroso; la Rivoluzione gira attorno repugnante portarlo; pensò egli allora ad Alessandro e al Bucefalo, e dubitando ch'ella spaurisse dell'ombra di lui, la drizzò verso il sole, e saltatole alla sprovvista in groppa, le disse: va!
La stampa di sinistra non si stancava di gridare al popolo: se eleggete Bonaparte, voi fondate l'impero. E una volta che, ciò non ostante, il napoleonide fu nominato, per gl'imparziali non è più il caso, dunque, di contendere sul sentimento monarchico dei contadini.
La Rivoluzione cominciò prima a correre soavemente, poi mise le ale, volò, imperversò con la procella dei cavalli del sole quando vinsero la mano a Fetonte; allora il terrore cadde su l'anima del Napoleonide e dubitò che la Rivoluzione non trattenuta dalle pianure del mare, lo menasse diritto diritto in mezzo all'Oceano, al cenotafio lasciato vuoto dall'arduo Zio; nell'angoscia del cuore egli si volse allo Spirito del passato, gridando: aiuto!
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca