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Aggiornato: 1 giugno 2025
Nel ghiaccio, signor padrone, nel ghiaccio pesto, e grazie a Dio ce ne siam fatti fuori. Bene... mormorai; bene! e... il signor Ferri? Anche lui, anche lui. Vadano l
Va pure mormorai. E mi parve di rispondere, freddamente, a quel che egli non aveva il coraggio di dirmi. Senti disse lui, decidendosi Ho un'ora. Il tempo per pigliare un boccone assieme. Vieni? No. Non ho fame. Non vieni? No. Hai mangiato? Ho mangiato. No, non è vero... Voglio dormire. Sono stanco. Vi fu un silenzio. Buon viaggio soggiunsi Buona fortuna... M'ero levato.
Se tu sapessi, mormorai, lasciandomi ricadere nella poltrona, se tu sapessi la tremenda condizione d'un marito! Sì, certo io ho dubitato di te, come di tutti.... Ma una tua confidenza poteva rischiararmi e togliermi i sospetti.
Verrò io stesso, vi ripeto... fra pochi giorni... ve lo prometto.... Come crede... dunque mi raccomando.... Siamo intesi... che Dio vi benedica... e che il diavolo vi porti, mormorai fra i denti, quando quell'importuno se ne andava, e mi lasciava finalmente tranquillo.
Ora son troppo nervoso; a mala pena riesco a buttar giù le strofette che t'ho cantate. Vedremo poi.... Eppure il successo del tuo romanzo avrebbe dovuto infiammarti, mormorai di mala voglia, perchè il romanzo di Gian Luigi, letto di recente, non m'era piaciuto in nulla. Un artista non è un operaio, sentenziò Lidia. Non si può pretendere un lavoro fisso.
Perchè ridete tanto? mi chiese, con una profonda malinconia nella voce. Non ridete più tanto. È il mio modo di piangere, mormorai. L'ho veduto impallidire, nella notte. Poi la sua mano ha preso la mia e l'ha tenuta un minuto brevissimo: tutta la mia vita è corsa in quella mano e mi sono sentita vacillare. Povera e cara donna, egli soggiunse, pianissimo.
Ingrato lombardo! mormorai mestamente ripigliando la mia strada; tu mi hai dato una stoccata nel cuore. Ma va, per amore della Madre comune, ti perdono!
Sono convenienze a cui un uomo non può sottrarsi, mormorai ipocritamente. Benissimo. E che cosa avresti detto tu, se le parti si fossero invertite? se fossi andata io a passeggio col signor Giorgio Uglio? Alzai le spalle, irritato.
Lidia mi domandò in quel momento: Che cos'ha babbo da esser nervoso? Nervoso? dissi ipocritamente. Non mi pare. E con un gesto della mano, la feci avvicinare, mi alzai, le diedi il braccio, e la condussi pei viali.... Non potresti, mormorai, mutarti d'abito? Hai un abito così succinto, così attillato, che mi spiace.... Eppoi, vedi qui: se t'inchini un po' innanzi mostri tutto il petto....
Ella si riprometteva certo una mia domanda; perchè dopo essersi guardata nello specchio, girò la testa verso di me. Non ho più nulla da dire, mormorai. Se non basta riconoscere un errore, non so che altro si possa attendere. Lidia proruppe nella sua risatina di sprezzo. Comodi, i signori uomini! ella disse, prendendo a camminare per la camera.
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