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Aggiornato: 22 maggio 2025
Era chiamato il Re dei tenori; e davvero Napoleone Moriani fu artista di canto sotto ogni aspetto eminentissimo. Nacque nel 1806, morì nel 1878 in Firenze sua patria. Prima di darsi al teatro, aveva compiuti gli studi legali all'Universit
Primo dei primi.... lo ha detto egli stesso, esclama la donna grossa, indispettita dalle risa e dalle maligne esclamazioni dei circostanti. L'Inglese che ha prestato orecchio a quelle ciarle, consulta l'elenco dei personaggi e degli attori, poi volgendosi a me: quella signora s'incanna, mi dice non trovate in lipretto Cane e Gatta, ma Napoleone Moriani.
Napoleone Moriani emerse specialmente nelle opere del Donizetti. Fu nella Lucia un Edgardo idealmente patetico e sublime, nella Borgia un Gennaro così appassionato, che in udire dal suo labbro le parole del terzetto O madre mia, ecc., ecc., erano ben pochi gli spettatori che non si commovessero al pianto. In molti romanzi inglesi o francesi vien ricordato il Moriani; Balzac e Giorgio Sand accennano a lui ed al fascino ch'egli esercitava colla soavit
Un agente teatrale milanese, che più tardi divenne un celebre impresario, mi volle seco a Rouen dove si era formata sotto la sua direzione una compagnia elettissima di cantanti, destinata a percorrere i principali teatri di Francia e di altre provincie estere. Quel drappello di artisti si componeva dei due celebri tenori Napoleone Moriani e Antonio Giulini, delle prime donne Sofia Vera, Antonietta Viola, Rossetti Sikorsca, Sofia Didiee-Nantier e d'altri cantori quasi esordienti che in seguito divennero famosi. Mi vennero affidate le parti comiche. Ripensando a quei tempi, oggi mi avviene spesso di meravigliarmi della spensierata gaiezza che io metteva nel rappresentare al cospetto del pubblico i personaggi di Marchese di Bois-Fleury, di dottor Malatesta, di Dulcamara, di Figaro e di don Basilio. Fatto è, che una volta slanciato sul palco scenico, io mi investiva sifattamente dell'umorismo musicale di Donizetti e di Rossini, da riuscire un attore comico esilerante e inappuntabile. E questo dico senz'ombra di orgoglio; perocchè ai miei successi da istrione io ci tengo pochissimo, e quasi mi vergogno di ricordarli. Travestirsi da buffo o da buffone, svisarsi col nero di fumo e col carminio, far delle grinze, gesticolare e contorcersi per far ridere il pubblico, mi è sempre apparso qualche cosa che tocca da vicino la prostituzione. Da Rouen passai colla truppa condotta dal Lorini a Lion, a Chalons e in altre citt
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