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Aggiornato: 10 giugno 2025
Una contadina del borgo anzidetto fu destinata ad accompagnarle come guida. E così munite di adeguate istruzioni Lina e Marzia s'incamminarono verso la capitale della Sicilia, le di cui altiere torri scorgevansi alla distanza di poche miglia, dominando la superba metropoli dei Vespri ed il littorale Mediterraneo.
A queste parole Marzia s'era rialzata, e l'occhio suo scintillava nell'oscurit
«Marzia!» esclamò il Gesuita. «Marzia» ricominciava il prete, e quella voce risvegliando forse nella memoria della fanciulla chiss
La sera di quel glorioso giorno, io stanco, mi riposavo nella vallata che divide Calatafimi dal Pianto dei Romani; quando P..... presentossi a me con quelle due belle figure che tanto m'avean colpito nella giornata. «Lina, mia sorella, mi disse, viene colla sua compagna Marzia, a chiedervi perdono, d'aver trasgredito l'ordine di non potersi imbarcare donne nella spedizione».
Digli che Oberto vuole un castello per sè e per i suoi: il castello può essere quello di Adalberto. Madonna Marzia, Manfredo e Bello domandano vendetta. Che pensi Baldo non so: so che i vili e i traditori non sono più sotto il suo tetto. Io ti lascio e ti ho comandato. E Ildebrandino e Oberto s'apparecchiarono a disperatissima difesa e a furioso conquisto.
Marzia trasalì, ebbe dei brividi come le successe sul marciapiede di Piazza Reale riconobbe nell'ombra le sembianze del suo tentatore, e sull'impeto primo essa fu per lanciarsi contro di lui e sbranarlo.
Lascio pensare la gioia di Lina, nel vedere la carissima compagna di tante fatiche e di tanti combattimenti, e come la buona Marzia si lanciasse al collo della sorella e la soffocasse di baci! Non era tempo però di abbandonarsi a tenerezze.
In quel mentre, un uomo col volto fasciato, ma a passi precipitati, lanciossi nella stanza, inginocchiossi fra i due letti delle ferite, e gridò disperatamente: «Perdono! Perdono!» La contessa Virginia fu elettrizzata da quel grido, drizzossi sul busto con una sveltezza straordinaria, e gettando il suo sguardo sul miserabile prostrato, esclamò con voce straziante: «Marzia!
Alla richiesta loro, Virginia e Marzia, furono collocate nella stessa stanza. Esse soffrivano molto per le gravi ferite, aggravate ancora da una marcia disagiata. Comunque, tanto era l'affetto scambievole delle due vezzose donne, che sembravano mitigare le loro sofferenze colla vicinanza.
E siccome esse cavalcavano generalmente accanto al comandante della brigata, Nullo aggiungeva le proprie ammonizioni a quelle della contessa per moderare gl'impeti dell'adorata sua compagna. Marzia, più docile di Lina, dava pochi motivi a rimostranze.
Parola Del Giorno
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