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Aggiornato: 19 maggio 2025


Maladetta sia quella altezza che è sol fatta per precipizio, maladette le tue dolcezze e maladetto sia tu, Amore, che ne le dái! O Cleria, sommo contento dell'anima mia, che farai quando sentirai questa nuova, se pur ami il tuo Essandro quanto dimostri d'amare? Tu meco ti querelerai, meco ti dorrai e da me cercherai consiglio: e io, misero e isconsigliato, che consiglio ti potrò dare?

Poi si rivolse a quella 'nfiata labbia, e disse: <<Taci, maladetto lupo! consuma dentro te con la tua rabbia. Non e` sanza cagion l'andare al cupo: vuolsi ne l'alto, la` dove Michele fe' la vendetta del superbo strupo>>. Quali dal vento le gonfiate vele caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, tal cadde a terra la fiera crudele.

63 Pensò Rinaldo alquanto, e poi rispose: Una donzella dunque ' morire perché lasciò sfogar ne l'amorose sue braccia al suo amator tanto desire? Sia maladetto chi tal legge pose, e maladetto chi la può patire! Debitamente muore una crudele, non chi d

"Questo maladetto Vestarino vuole adunque farci a forza mettere i piedi nella neve? È veramente stanco dello starsi ad abbruciar legna sui focolari di Como? Quanta baldanza perchè glie n'è andata una bene!

Però facciamo come quelli che han fatto naufragio, che per non morire s'attaccano ad ogni tavola che s'incontrano. ATTILIO. Ahi, ch'essendo in casa mia, pensava esser in porto, dove sperava riposo di tutte le nostre amorose tempeste! CLERIA. Maladetto porto, dove s'affondano tutte le nostre speranze, e dove rabbiosi corsari cercano spogliarci de' nostri preciosi tesori: parvi bel porto questo?

SANTINA. Tu non sai chi dico io, eh? GERASTO. Ben fu grande la mia sventura aver te per moglie! che seccaggine, che febre, che inferno è questo? Che sia maladetto colui..., non lo voglio dire. SANTINA. Che si fiacchi il collo chi fu il primo a farne parola! GERASTO. Che fussi piú tosto morto che incorso in simil sciagura!

giugneriesi, numerando, al venti tosto, come de li angeli parte turbò il suggetto d’i vostri alimenti. L’altra rimase, e cominciò quest’ arte che tu discerni, con tanto diletto, che mai da circüir non si diparte. Principio del cader fu il maladetto superbir di colui che tu vedesti da tutti i pesi del mondo costretto.

La tua citta`, che di colui e` pianta che pria volse le spalle al suo fattore e di cui e` la 'nvidia tanto pianta, produce e spande il maladetto fiore c'ha disviate le pecore e li agni, pero` che fatto ha lupo del pastore. Per questo l'Evangelio e i dottor magni son derelitti, e solo ai Decretali si studia, si` che pare a' lor vivagni.

Ora attenetemi la promessa o ch'io vi chiamarò in steccato per mancatore. FLAMMINIO. Io non credo che fusse mai al mondo il piú bello inganno di questo. È possibile ch'io sia stato cieco ch'io non l'abbi mai conosciuta? CRIVELLO. Chi è stato piú cieco di me che ho voluto mille volte chiarirmene? Che maladetto sia! Oh! ch'io son stato il bel da poco!

28 E crederò che Dio, perché vendetta ne sia in eterno, nel profondo chiuda del cieco abisso quella maladetta anima, appresso al maladetto Giuda. Ma seguitiamo il cavallier ch'in fretta brama trovarsi all'isola d'Ebuda, dove le belle donne e delicate son per vivanda a un marin mostro date. 29 Ma quanto avea più fretta il paladino, tanto parea che men l'avesse il vento.

Parola Del Giorno

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