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Aggiornato: 26 maggio 2025
Per le intente pupille accogliendo quella gran luce, pensava la bellissima Anacoana, mentre col sommo delle dita veniva percuotendo la pelle squammosa del maguey; pensava, e canticchiava sommessamente, ricercando insieme, alla guisa degli antichi trovieri, il suono ed il motto. L'ispirazione era giunta; lo dissero ad un tratto il baldo sorriso delle labbra e il lampo trionfale degli occhi.
Che cosa? Prendere il suo maguey, che dorme nella sua camera, appeso all'arpione, e improvvisare un bel canto, nella dolce lingua di Haiti, come due anni fa sulla spiaggia di Cahonana! A quel ricordo si commosse Fior d'oro, e si strinse fremendo al petto di lui. Ahimè! mormorò ella. Non ricordi, Damiano, come diceva l'areyto?
Gioiosa Guardia, davvero, sotto la benefica luce di quegli occhi celestiali. Ma qualche volta su quei begli occhi si stendeva un velo di mestizia. Passavano allora le immagini di un altro popolo, assai più numeroso, amante anche quello e devoto, ma che aveva la sua quiete, la sua sicurezza da lei, e non era avvezzo a provare più gran gioia nella vita, di quando si raccoglieva estatico ad ascoltarla, rapito ai suoni del maguey, agli accenti soavi dell'areìto Povero popolo d'Itiba! come lo avevano ridotto allo stremo quei feroci conquistatori spagnuoli, deludendo i nobili disegni del Giocomina, del venerando condottiero dei Figli del Cielo! Ma se il ricordo d'Itiba era triste, la bella ed infelice regina di Xaragua aveva imparato molte cose nella terra di Azatlan. Era disceso su questa terra un altr'uomo dolce, buono, compassionevole ai mesti, un uomo divino, e avevano voluto sperimentarne la virtù infinita mettendolo in croce come un malfattore; poi si erano pentiti, lo avevano riconosciuto in ispirito e verit
Per contro, aveva abbandonato assai dell'antica, o forse l'aveva sepolto nel profondo. Più non toccava il maguey dal malinconico suono; nè meditava più, nè cantava più l'areyto in cui era maestra. L'ultimo era stato quello di Cahonana nell'atto di partirsi per sempre dalla sua isola natale. Bene sulle rive dell'Entella s'era provato Damiano a chiederle la grazia d'un canto nella lingua d'Itiba.
Parola Del Giorno
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