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Aggiornato: 4 giugno 2025


Mi risvegliai spossato. Il cubicolo era così tetro e angusto che mi ricordai delle camerucce dei famosi forni di Monza, ove i Visconti avevano scontato i loro mesi di prigionia. Per muovermi, non avevo che uno spazio di un metro e sessanta di lunghezza e un metro circa di larghezza.

Io non so s’i’ mi fui qui troppo folle, ch’i’ pur rispuosi lui a questo metro: «Deh, or mi : quanto tesoro volle Nostro Segnore in prima da san Pietro ch’ei ponesse le chiavi in sua balìa? Certo non chiese se non

Quella monotonia che scorrendo il volume si fa vivamente sentire è più nei mezzi ch'egli adopra, che non nella sostanza; nel verso, nel metro, nella costruzione della strofa, e anche un po' nella concezione generale.

Più vecchio di alcuni anni e più rotto ai fastidii della vita, Lorenzo Salvani avrebbe tenuto un diverso metro. E prima d'ogni altra cosa avrebbe posto a medesimo questo dilemma: «o ella mi ama per quello che sono, o per quello che sembro», ed operato di quella conformit

L'immagine del giorno di febbraio lo fece sorridere, sebbene mestamente, e la sua fantasia proseguì su quel metro.

La discenderia poteva avere un metro e mezzo di larghezza. Di questo metro e mezzo la met

Ond’ ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua?»; indi sorrise come al fanciul si fa ch’è vinto al pome. Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise. com’ fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, tant’ era ivi lo ’ncendio sanza metro.

Tutti sanno che «poesia epica», definendone il senso piú generico e piú filosofico e prescindendo dalle distinzioni de' retori, significa «poesia narrativa»; e i due poemetti di cui trattasi sono narrazioni. E la forma epica è poi mescolata in essi colla forma lirica, attesa la qualitá del metro, che è di versetti lirici rimati e scompartiti in tante strofe.

E per che cosa? Per chi? E tirò giù per cinque o sei minuti su questo metro; ma poi, tanto era l'affetto suo per l'amico, finì a confessare ogni cosa.

Gia` era, e con paura il metto in metro, la` dove l'ombre tutte eran coperte, e trasparien come festuca in vetro. Altre sono a giacere; altre stanno erte, quella col capo e quella con le piante; altra, com'arco, il volto a' pie` rinverte. Quando noi fummo fatti tanto avante, ch'al mio maestro piacque di mostrarmi la creatura ch'ebbe il bel sembiante,

Parola Del Giorno

s'alceste

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