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Aggiornato: 9 giugno 2025
«Attienti ben, ché per cotali scale», disse ’l maestro, ansando com’ uom lasso, «conviensi dipartir da tanto male». Poi uscì fuor per lo fóro d’un sasso e puose me in su l’orlo a sedere; appresso porse a me l’accorto passo. Io levai li occhi e credetti vedere Lucifero com’ io l’avea lasciato, e vidili le gambe in sù tenere;
Mi levai istupidito dalla mia brutalit
Io mossi li occhi, e ’l buon maestro: «Almen tre voci t’ho messe!», dicea, «Surgi e vieni; troviam l’aperta per la qual tu entre». Sù mi levai, e tutti eran gi
Io mi levai, m'accostai alla finestra, mi misi a fianco di Giuliana, fui sul punto di chinarmi verso di lei per proferire al fine le parole gi
Allora una péndola suonò. Io mi levai; ella pure. Salimmo le scale insieme, con lentezza, fermándoci ogni tratto. Siccome l’elettricit
<<Leva la testa e fa che t'assicuri: che cio` che vien qua su` del mortal mondo, convien ch'ai nostri raggi si maturi>>. Questo conforto del foco secondo mi venne; ond'io levai li occhi a' monti che li 'ncurvaron pria col troppo pondo. <<Poi che per grazia vuol che tu t'affronti lo nostro Imperadore, anzi la morte, ne l'aula piu` secreta co' suoi conti,
Alice rispose con un pò di timidezza, "Davvero io io non saprei dirlo ora so almeno chi ero quando mi levai questa mattina, ma d'allora in poi temo essere stata scambiata più volte." "Che cosa mi andate contando?" disse il Bruco con voce austera. "Spiegatevi meglio!" "Temo non potere spiegarmi," disse Alice, "perchè non sono più me stessa, com'ella vede." "Io non vedo," rispose il Bruco.
Io mossi li occhi, e 'l buon maestro: <<Almen tre voci t'ho messe!>>, dicea, <<Surgi e vieni; troviam l'aperta per la qual tu entre>>. Su` mi levai, e tutti eran gia` pieni de l'alto di` i giron del sacro monte, e andavam col sol novo a le reni. Seguendo lui, portava la mia fronte come colui che l'ha di pensier carca, che fa di se' un mezzo arco di ponte;
ond’ io levai le mani inver’ la cima de le mie ciglia, e fecimi ’l solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando da l’acqua o da lo specchio salta lo raggio a l’opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader de la pietra in igual tratta, sì come mostra esperïenza e arte;
ond'io levai le mani inver' la cima de le mie ciglia, e fecimi 'l solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando da l'acqua o da lo specchio salta lo raggio a l'opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader de la pietra in igual tratta, si` come mostra esperienza e arte;
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