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Laurenziano XL. 10=, del 300, scritto a 2 colonne. Comincia il chanto primo de la prima parte, la quale si chiama inferno; nel quale capitolo fa l'autore proemio a tutta l'opera». Finito il Poema, la sottoscrizione: «Qui finisce la chonmedia di dante alleghieri di fiorenza. Finalmente il Commento: «Libro primo.

Al Commento, contenuto nel Codice laurenziano XC. Sup. 124 si attribuiva maggior credito, poichè vi si notava il figliuolo di Dante averlo trascritto di sua mano, e fin nel secolo decimosesto la dichiarazione di Jacopo fu con diligenza ricercata. Siamo nel settecento, al ravvivamento degli studi danteschi.

Restava però sempre da dire. E nel 1903 il prof. Luiso tentava mandare a rifascio l'edificio, appena eretto, in onore del nostro autore. Egli brandiva, qual arma formidabile a spulezzar via quanto era stato, con dottrina, accumulato il Codice Laurenziano (XC, Sup. 114) gi

Esso servì alla prima stampa del Commento, sebbene scorretto per modo che moltissimi passi rimangono a dirittura privi di senso. L'editore aggiunse, a piè di pagina, le varianti del Laurenziano XL, 10, ma con parecchie inesattezze.

ALGORITMI. Son dunque i segni e le cifre convenzionali che la matematica e le altre scienze esatte creano per rendere piú spicci i calcoli. Il terzo canto della Iliade? Basta scrivere Γ, spiccio spiccio. Il quinto dell'Odissea? Basta ε. Rendiconti dell'Accademia di Monaco? Stz. d. b. Ak. Codice laurenziano d'Eschilo? Si scriva A, e bott .