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Poi interrogato da uno di noi, soggiunse: "L'Olanda ha una meteorologia tutta sua. L'inverno è lungo, l'estate breve, la primavera non è che la fine dell'inverno, e nondimeno, come vedono, di tratto in tratto, anche in estate, l'inverno fa capolino. Noi sogliamo dire che in Olanda si vedono le quattro stagioni in un giorno. Abbiamo il cielo più incostante del mondo. Per questo parliamo sempre del tempo. L'atmosfera è lo spettacolo più vario che abbiamo. Se vogliamo veder qualche cosa che ci ricrei, dobbiamo guardare in su. Ma è un clima ben tristo. Il mare ci manda la pioggia da tre parti, i venti si scatenano sul paese senza trovar resistenza; anche nelle più belle giornate, la terra esala dei vapori che oscurano l'orizzonte; per parecchi mesi l'aria non ha alcuna trasparenza. Vedranno l'inverno: vi son dei giorni, che si direbbe non s'abbia mai più da rivedere il sereno; l'oscurit

Chi guarda per la prima volta una grande carta dell'Olanda, si meraviglia che un paese così fatto possa esistere. A primo aspetto, non si saprebbe dire se ci sia più terra o più acqua, se l'Olanda appartenga più al continente che al mare.

Ma la lotta più tremenda fu quella combattuta coll'oceano. L'Olanda è in gran parte più bassa del livello del mare: perciò, dappertutto dove la costa non è difesa dalle dune, si dovette difenderla colle dighe. Se questi sterminati baluardi di terra, di legno e di granito non fossero l

Dodici giorni dopo la partenza dal porto di New-York il Rhynland passava al largo di Lizard Point ed entrava nell'English Channel, pieno di nebbia: dopo mezzogiorno si vedeva a occhio nudo la prima striscia di terra inglese. Erano alcune roccie che scendevano a picco nel mare. Al tredicesimo giorno si entrava nella Schelda e l'Olanda ci si presentò sotto forma di alcuni mulini a vento: nel pomeriggio il Rhynland gettava finalmente l'

L'Olanda ha ancora un genere di romanzo suo proprio, che si potrebbe chiamare romanzo indiano, il quale ritrae i costumi e la vita dei popoli delle colonie; e di questo genere ne uscirono negli ultimi anni parecchi, che furono accolti con molto plauso nel paese, e tradotti in varie lingue; fra gli altri, il Bel mondo di Batavia, del professore Ten Brink, giovane, dotto e brillante scrittore, del quale vorrei poter parlare diffusamente per attestargli in qualche modo la mia gratitudine e la mia ammirazione. Ma a proposito di romanzi indiani, è bello il notare come in Olanda si veda e si senta a ogni passo qualcosa che rammenta le sue colonie; come un raggio del sole delle Indie penetri a traverso la sua bruma e colori la sua vita. Oltre i bastimenti che portano un soffio di quei paesi nei porti delle sue citt

Vidi finalmente l'inverno olandese, non come l'avevo sperato partendo dall'Italia, perchè fu mitissimo; ma pure tale da presentarmi l'Olanda nell'aspetto in cui sogliamo raffigurarcela noi del mezzogiorno d'Europa.

Ma sur un concetto furon tutti d'accordo, e lo espressero tutti colle stesse parole: L'Olanda è una conquista dell'uomo sul mare, è un paese artificiale, lo fecero gli Olandesi, esiste perchè gli Olandesi lo conservano, sparirebbe se gli Olandesi lo abbandonassero.

Ora, se si pensa che una tal regione è diventata uno dei più fertili, dei più ricchi e dei meglio ordinati paesi del mondo, si capisce come sia giusto il dire che l'Olanda è una conquista dell'uomo. Ma bisogna aggiungere: è una conquista continua.

Una grande distesa d'acqua, due strisce oscure a destra e a sinistra e un cielo color di cenere, eran tutto lo spettacolo che si vedeva dal bastimento. Una signora francese esclamò in mezzo al silenzio generale, tirando uno sbadiglio: "Com'è bella l'Olanda!" Tutti risero, fuor che gli Olandesi.

Vi son due quadri del Van Huysum, il grande pittore di fiori; quegli che, nato in un tempo in cui l'Olanda era presa da una sorta di follia amorosa per i fiori e possedeva i più belli d'Europa, celebrò col pennello questa follia, e ne destò un'altra coi suoi quadri.