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Di pentelici marmi, in su la cima, L'inconcusso delúbro alto sorgea, E d'opre egregie e sagrificî opima Ivi ebbe l'ara la terribil dea: Fra l'argive falangi inclita e prima Sovente essa l'invitta asta scotea; E al lampo sol del venerando aspetto Venía prode ogni vil, rupe ogni petto.

Capitano, ecco la sua casa: voi lo serrate qui ligato; e voi altri entrate e cercate la casa, ché le trovarete, se non l'ará sbalzate in altra parte. PANFAGO. O Dio, che cosa avete inventato contro di me! Troppo acre vendetta per picciola offesa. ALESSANDRO. Che vendetta, ladronaccio? pensi con le tue paroline scappare ch'oggi il boia non ti abbia a far una pavana senza suoni sovra le spalle?

GHERARDO. Non ci vo per altro. VIRGINIO. Gli è tua; fanne a tuo modo; per me, te ne do licenzia. GHERARDO. In fine, e' non si possono aver tutti i contenti. Pazienzia! Ma, s'i' veggo bene, questa è Lelia che sará uscita fuora. Quella da poco della fantesca l'ará lasciata fuggire. LELIA da ragazzo, CLEMENZIA balia e GHERARDO. LELIA. Parti, Clemenzia, che la Fortuna si tolga giuoco del fatto mio?

PROTODIDASCALO. Lo sa Mastica, or l'ará detto a cento: non passará una ebdomada che lo saprá tutto Napoli. Ascolta Virgilio: Fama, malum quo non aliud velocius ullum, mobilitate viget viresque acquirit eundo. LAMPRIDIO. Mastica, non lo dirá, perché li terremo la bocca otturata con migliacci e maccheroni che gl'ingozzeranno, potrá parlar se ben volesse.

EUGENIO. Padre, forse questa non è la casa vostra e quella donna non è Sennia vostra moglie. TEODOSIO. Io l'ho ben riconosciuta. Ma questo giovane si será finto Eugenio. Sennia è amorevolissima, e il desiderio di veder suo figlio l'ará appannato di sorte gli occhi che l'ará occecati, e ce l'aranno aiutato i servi.

E tuttavia come cosa barbara gli asili antichi abolironsi, e chi vi rifuggiva s'ingegnava sottrarsi alla pena di delitto commesso, e forse gli rimordeva la colpa; ad ogni modo costui o non poteva o male rinnovare la colpa mentre i Giornalisti abbracciano l'ara della Libert

FILASTORGO. Se le restituirá. TEODOSIO. Come se le potrá restituire? FILASTORGO. Prendendola per moglie: cosí l'ará tolto a se stesso. TEODOSIO. Ará fatto danno alla casa. FILASTORGO. Será rifatto ogni danno, ché per la Dio mercé abbiamo come possiamo farlo. TEODOSIO. O uomo temerario e insolente!

Certo che sotto dura e ingiustissima legge nascemo noi povere donne, se lo marito ha la moglie brutta, se la cangia a sua voglia; e se la moglie fa qualche scappata, subito il coltello alla gola! GERASTO. L'ará portato un bel presente. ESSANDRO. Quel pendente che ha fra le gambe, deve essere il bel presente.

Se crolla il trono, Caggia anche l'ara: o tutto, o nulla! E il dito Di Dio non temi? Il Dio che adoro è fatto Ad immagine mia!

TRASILOGO. Vorresti avisar Sennia di questa trama e scoprire i secreti d'Olimpia. SQUADRA. I secreti d'Olimpia l'ará scoperti Lampridio. TRASILOGO. Tu burli. SQUADRA. E voi non mi lasciate parlare. TRASILOGO. Pòi. SQUADRA.... a questo colpo useremo questo rimedio.