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Aggiornato: 25 maggio 2025


Non le importava quel che avrebbe potuto pensare: l'interessante era di vederlo, subito... Adattossi la toque senza guardarsi allo specchio, si avvolse nel suo mantello... In quel momento l'uscio a fianco si aperse e la viscontessa, con indosso un accappatoio bianco, bianca ella stessa come una morta, si avanzò verso di Massimiliana. «Tu esci... a quest'ora?...» Anch'ella non aveva chiuso occhio, in quella notte d'angoscia, porgendo ascolto ad ogni rumore che venisse dalla stanza vicina, con la febbre della paura. «Lasciami!... lasciami andare!...» diceva Massimiliana; e la debole donna l'aveva circondata con le sue povere braccia, cercando di trattenerla. «Maxette... in nome di Dio!... Non voglio che tu esca...» «Lasciami andare! non aver paura...» «No!... verrò io stessa, piuttosto... aspettami; il tempo di vestirmi...» ma le forze l'abbandonavano sempre più, la sua respirazione si faceva affannosa. «Va a letto... non aver paura!...» ripeteva Massimiliana, allacciandosi il suo mantello con le mani tremanti; «ho bisogno d'aria... il tempo di respirare l'aria fresca del mattino...» «Maxette!... Maxette!...» insisteva la viscontessa, afferrandosi a lei, passandole una mano scottante sulla fronte agghiacciata. «Maxette... non andare!... non morire!...» Allora ella proruppe, svincolandosi: «Ma è lui che muore!... lui che sa tutto... la mia vergogna... e la vostra!...»

Vi fu una pausa lunga, durante la quale Loredana versò l'acqua bollente nella teiera, spense il fornelletto a spirito, avanzò il cestello dei biscotti verso il suo ospite. È un bel patrimonio, riprese questi. Che cosa? domandò Loredana. Non s'era mai trovata sola col giovane, al quale sapeva di piacere, e se ne sentiva intimorita, perchè gli occhi di lui non l'abbandonavano mai.

Parola Del Giorno

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