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Aggiornato: 25 giugno 2025


Roberto sentì una stretta al cuore. Gli parve soffocare; quella facezia acquistava un non so che di lugubre: e capiva che doveva esser costata al soprintendente un intimo dolore.

Quell'inumano creditore, cui essi avevano impedito la più orribile violenza, per tutto il tempo di questa lugubre scena si era appoggiato al muro, dando segno della sua fredda indifferenza col tenere le braccia incrociate sul petto. Signor Basilio! sclamò il dottore; ovunque è miseria la di lei ottima persona trovasi presente; ah! ella è proprio il genio della beneficenza! L'uomo non rispondeva.

Fuori del portone, s'incontrò faccia a faccia coi tre che lo stavano attendendo; ma egli non ci badò, e infestato da quel lûgubre canto che, nel generale silenzio, gli suonò fino all'estremo punto della contrada, continuò il suo disordinato cammino.

Io vi attendo domani sera, susurrò Bambina: voi mi troverete alla vostra altezza. Diletta figliuola, diletta figliuola, gridò il gesuita cadendo ai ginocchi della giovinetta e baciandole le mani, le vesti, i piedi: non mi dare il delirio. Che? tu mi amerai un giorno? Che? la mia lugubre sottana non ti ripugna e spaventa?

Era ora un ridere spaventevole e ora un brontolìo rauco; ora erano i gemiti strazianti come di persone agonizzanti e ora un urlìo lugubre, diabolico. Fathma non ardiva fiatare e rimaneva immobile, confusa al tronco del tamarindo. Il concerto non cessò un sol istante.

Al passo dell'Assietta, erto, lugubre di vastissimo silenzio, desolato da un cielo implacabile, irto di spettrali pinete, Ugo aspettò la morte. Neve, deserto, immobilit

Una lugubre notizia commosse ad un tratto tutta la citt

Il giorno dopo, il lugubre suono della campana maggiore della chiesa annunziava agli abitanti della terra e delle valli circonvicine che la temuta sciagura si era pur troppo avverata! Quanti furon di que’ paesani che avevan conosciuto la nobil donzella, e sentitone encomiar le virtù, e molti sperimentato grazie e favori da lei e presso del padre, compiansero tutti l’immaturo suo fine.

col resto della strofa, e con tutte le altre di quel lugubre canto lombardo che la tradizione non seppe portare intiero fino a noi.

Costanza. È disumano il tuo male. Ti piega in due. Sei tanto giovine. Mortella. Giovine sono? Costanza. Tanto viva, e t’affanni sotto un peso lùgubre. Mortella. E chi lo porterebbe se io non lo portassi? Lasciatemi dunque andare, e non vedrete più me, il carico. Ma, se mi costringete a rimanere, non so quel che farò: so che non potrò fare se non qualcosa di male.

Parola Del Giorno

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