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Aggiornato: 20 luglio 2025
È la donna piena di varie voglie, non si sazia mai, facile a piegarsi; e la loro costanza è l'essere mobili e incostanti. FORCA. O poveri innamorati, che ferneticano senza febre!
FR. Perchè dice san Tomaso non potere il demonio muovere tutta la terra, repugnando a ciò la natura, la qual vieta che si disordini e che si guasti l'ordine intero delle cose, e degli elementi. Imperocchè ripugna alla natura del corpo umano l'essere portato con tal velocit
In ugual modo, pensavo, deve turbare e agitare l'idea di sentirsi vicino alla morte e nel punto di penetrare il grande Ignoto, l'Essere infinito dove ogni forma vivente torna a confondersi, per poi riprodursi con nuove apparenze nel creato!
E principalmente il rende a me, rendendo gloria e loda al nome mio; e retribuisce a me le grazie e i doni che vede e cognosce avere ricevuti da me. E a sé rende quello che si vede avere meritato, cognoscendo sé non essere; e l'essere suo, el quale ha, cognosce avere avuto per grazia da me; e ogni altra grazia, che ha ricevuta sopra l'essere, la retribuisce a me e non a sé.
Allora, dalle più intime fibre, dalle viscere più profonde, il fremito precorritore dell'ispirazione si propagò per tutto l'essere suo. Mentre il celebrante prendeva dalla patena e sollevava l'ostia, l'opera alla quale egli aveva pensato invano, le immagini da collocare sulla cima Antalba, gli balenarono dinanzi agli occhi della mente; un asceta con la fronte al cielo, una penitente coi ginocchi sulla terra, prossimi e pur separati, concordi ed uniti solo nell'adorazione dell'ignota potenza che governa l'universo. Mentre il sacerdote deponeva l'ostia sul corporale e mesceva il vino e l'acqua nel calice, e l'offeriva, e si chinava davanti all'altare, mentre l'organo distendeva sulla trama dell'Offertorio un tenue ricamo di sospiri melodiosi, le immagini si precisarono: egli vide in sè stesso l'uomo lontano ormai dalle vie del mondo, inaccessibile alle cupidit
Così con presagi, con augurii, con speranze l'amor familiare incominciava ad avvolgere il frutto invisibile, l'essere ancora informe. E i fianchi di Giuliana incominciavano ad ingrossarsi.
ATTILIO. O madre, o cara madre, o tre volte madre, perché tre volte m'hai donato l'essere! O cieli troppo potenti, troppo influenti! o stupori, o meraviglie grandi, che da moglie mi diventi sorella e da sorella moglie! Ma Cleria che facea?
Trentaquattro anni son forse troppi; la laurea in leggi non è nulla; ma l'essere scapolo, non brutto nè antipatico, e l'avere ventimila lire d'entrata, è gi
Ché se l'affecto della mia caritá, la quale per mezzo di lui vi mostrai, fusse alora terminata e finita in voi, voi non sareste, perché sète facti per amore: se l'amore fusse ritracto a me, che Io non amasse l'essere vostro, voi non sareste. Ma l'amore mio vi creò, e l'amore mio vi conserva.
Il nostro signore è potentissimo e Ildebrandino, amarissimo, fece una reverenza di sommessione, e aggiunse: È ventura l'essere sotto le bandiere del signore, quando si hanno sproni d'oro e fortuna nemica, ma anima sempre libera. Suonate la tromba per noi: i nostri figli, ove Dio li conceda, spero ricorderanno questi squilli! Così s'arrese Ildebrandino.
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