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Aggiornato: 20 giugno 2025


«Procura di sostenerti come puoi» diceva uno al generale Medici che comandava nel centro «io raccolgo alcune frazioni dei nostri e cercherò di portarle sul fianco sinistro del nemico, per girarlo». Quella risoluzione decise della giornata. Il nemico, incalzato di fianco dietro ai suoi ripari, cominciò a piegare, si caricò e gli si tolse un cannone che ci aveva fatto molto danno.

Il solitario, col caro peso della compagna sua, vagò addolorato tra le valli del basso Po sino a che non gli rimase che a chiuderle gli occhi e pianse sulla fredda salma di lei lacrime di disperazione. Vagò, vagò per foreste e per monti, incalzato dovunque dalla sbirraglia del Papa e dell'Austria. Ma la sorte lo serbava a nuove fatiche ed a nuovi pericoli.

A quella vista Gabriele rimase immobile un istante, ma incalzato dalla sorvegnente colonna de' suoi soldati, fatto colla spada un saluto a Falco, che della mano sorridendo glielo rese, dovette proseguire rapidamente il suo cammino con una gioia in cuore che non avea più freno.

Quello non era un amico dei soliti, un amico del buon tempo, e Lorenzo poteva dire di lui come Beatrice di Dante: «l'amico mio e non della ventura». L'Assereto aveva notata la tristezza di Lorenzo, e lo aveva tanto incalzato di affettuose domande, che questi gliene aveva detta finalmente la cagione. L'amico non era ricco; ci correva anzi di molto!

Si volse su un fianco e vide gli uomini che, abbandonate le petriere e le manganelle, accorrevano animosissimi, giungevano alla torre, vi s'arrampicavano come gatti, tentavano di unghiarsi alla muraglia: ma la muraglia restava troppo alta e non dava appicco; piovevano gli olii e la pece, guizzavano d'alto in basso le punte: e chi degli assalitori rifaceva il cammino: chi era incalzato: chi incontrato: e chi piombava nella fossa: e chi, avvinghiato al legname, si spenzolava!... Intanto sopraggiunsero i fanti e i cavalli che erano indietro.

Negli ultimi mesi, la vita del Rota era una febbre di azione. Egli si affrettava al compimento de' suoi disegni artistici come fosse incalzato da necessit

Cinque mesi, egli proseguì, indi.... la fine.... E brevemente, colla voce che gli tremava, narrò, incalzato da qualche rapida domanda di Loreta, alcuni strazianti particolari che accompagnarono lo spegnersi di quella miserevole e purissima vita: le parole di ricordo, d'affetto, di piet

Ed egli, il fedele, l'inconsolabile amante, circuito, spronato, incalzato, oppresso dalle esortazioni di tutti, dava tregua al lutto del suo cuore, per impalmare un'altra donna. Così finiscono, direte, così finiscono gli eroi da romanzo! Si grida tanto alla debolezza dei romanzieri, che si son fitti in capo di presentare al pubblico dei tipi perfetti, soprannaturali, impossibili!

Avevo atteso lui per dirgli, supplichevole: «Vedi a che mi costringiEgli aveva negato, aveva protestato che nulla mi nascondeva, pallido come un cencio. «Sul nome della povera mamma» io aveva incalzato, «me lo giurerestiAllora egli s'era smarrito; aveva balbettato, a capo chino: «Son scivolato nel fango. Mi sono avvoltolato nel fango. E non mi levo piùPovero Pietro!

Il pensiero che quelli erano gli ultimi danari, che dopo un mese di tempo o poco più, la miseria ancora avrebbe incalzato lui e la sua famiglia, che si sarebbe ancora trovato in quello stato per fuggire il quale non aveva sentito orrore dell'infame suo mestiere, che la fame avrebbe smagriti i corpi de' suoi figli, della cui floridezza cotanto si compiaceva, e in ultimo che alla miseria veniva compagno l'odio universale, lo fece venire in una terribile risoluzione.

Parola Del Giorno

fuligginosa

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