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Aggiornato: 20 maggio 2025
E gli impresarî del ballo, intenti allo spaccio dei biglietti presso all'entrata dello steccato, avevano un gran da fare a raccogliere i soldoni di rame ohe all'attacco d'ogni nuova danza ciascuna coppia pagava salendo la piattaforma. La comitiva dei Sant'Angelo, dopo aver attraversato il prato, sul quale ora da tutte le parti si cantava allegramente, s'era pure diretta verso il palco del ballo.
La Giuditta era tra le opere più accette⁵⁹; il teatro fu sempre pieno zeppo, e «non vi fu sedia, gradetta o palco vuoto. Gli impresarî (Corrado Nicolaci Principe di Villadorata, Gaetano Campo ed altri) vi guadagnarono centinaia d’onze. Il teatro fu convertito in Oratorio e così chiamato, e chiesa e luogo sacro». L’esempio degli oratorî produsse effetto maraviglioso nel clero secolare e regolare. Poichè il teatro è stato convertito in chiesa
In breve Nunziata sentì che ciò che era stato un mero capriccio per lei durante quattro anni in cui aveva ancora per distrarla le sue parti e il suo pubblico, i suoi impresari e i suoi critici, i suoi adoratori e i suoi nemici ora non era più un capriccio. La «toquade» di cui si rideva non era più una toquade. La «cotta» era divampata e s'era fatta incendio.
Questo pubblico, il quale fa tanti sacrifizi per recarsi ogni giorno di corse alla «Plaza de toros», non dimentica il prezzo elevato che si vuole dagli impresari anche per un’umile «tendido de sol», nè scorda le sei o settemila pesetas che un buon espada si guadagna giornalmente per uccidere due quadrati maschi de’ più famosi allevamenti.
Gli assegni dei nuovi soldati erano di doppio ordine, verso i medesimi e verso i loro impresari. Ogni ufficiale ingaggiatore riceveva infatti per ciascuna recluta riconosciuta idonea 22 ducati, se destinata alla Terraferma e 20 ducati se assegnata alla Dalmazia o al Golfo.
Il teatro Carcano fu per anni parecchi, segnatamente all'epoca degli impresari Boracchi, Rovaglia e Crivelli, un campo di tumultuose manifestazioni, alle quali non era estranea la politica.
⁹⁶ Meli, Riflessioni, p. 18. Il successo ottenuto dal Marotta e dal Perez fu così trionfale, e continuò così costante, che fece attecchire un genere fino ad essi forse non tentato, ma senza forse non portato al grado a cui essi lo portarono. Il successo fece gola a molti, e nuovi artisti da strapazzo, e nuovi impresarî da dozzina vollero gareggiare con rappresentazioni del tipo, dato, imposto per opera della così detta coppia grande, che era la compagnia Marotta-Perez. E qui ha principio una pioggia incessante di domande di questo o di quell’impresario per ottenere dall’autorit
In mezzo a questo arruffio d’impresarî del S.a Cecilia e di impresarî e proprietarî del S.a Lucia, una cosa si vede chiara: che coloro i quali si occupavano di affari teatrali non nuotavano in un mare di ricchezze. La citt
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