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Aggiornato: 12 giugno 2025
Questi, di animo mite e alieno dalla critica contro l'ente governo, fece una vera e giusta carica a fondo contro i prefetti, la cui partigianeria politica generava un forte disagio morale, che aggravava il disagio economico. A notarsi: avendo io accennato ad un funzionario abile e intelligente, l'on. Damiani mi fece questa caratteristica interruzione: «Pare impossibile, ma è vero!»
Della proporzione giusta fra l'oro e l'argento, tanto d'antichi quanto di moderni.
L'oste era incapacissimo di fare scommesse simili; del conto era sicuro; quando fosse l'ora giusta, l'ospite suo se ne andasse pure senza pagare; ma ora rimanesse a letto per non guastare tutto.
Avendo col mezo delle tariffe e delle cose descritte nel precedente capitolo dimostrato, come credo, qual sia la giusta forma o proporzione tra l'oro e l'argento ed il rame, cosí delli pesi come delli valori, non resterò anco di dare maggior luce con essempi sopra l'argento.
E de' quai pesi e valori diffusamente e chiaramente si tratterá nel capitolo XXXIII. Come tutti gli ori giá coniati si possono ridurre a giusta proporzione nel far pagamenti.
Lisa volse al medico uno sguardo dignitoso e ribattè con giusta alterigia: Spero, diss'ella, che non conter
La terza, che dalla giusta quantitá in peso del puro e del fino di ciascuna moneta nasca il suo giusto e reale dato valore, e che dai valori delle monete si conosca la quantitá in peso della bontade intrinsica, fedelmente e veramente in esse posta.
Finalmente la ho saputa giusta sulla salute d'Arconti. La signora Federica diceva che non è nulla, tu come un pappagallo ripetevi le sue parole, e Lucilla, anche lei, faceva un terzetto con voi altre due. Oh nulla! Una malattia di cuore! Piccole bazzecole!... Gi
Era questo uno di quegli esordj per insinuationem, che in retorica c'insegnavano, giacchè alla conclusione di esso, discoprì e le presentò un altro intingolo, che, giusta il comando, egli era stato a prendere dalla cucina di Corte. Bene! Ed oggi abbiate la compiacenza di fare altrettanto con quest'altro.
Se dunque un principe vuole che le proprie monete d'argento e d'oro siano accettate da' popoli stranieri, sicché possano i sudditi aver commercio con essi, non può egli valutarle se non giusta l'interna bontá e valore: altrimenti gli altri principi non vorranno giá ricevere allo stesso prezzo l'argento fino e quello di bassa lega, né i mercanti forestieri vorranno ricevere moneta che, a spenderla nuovamente in altri luoghi, porti discapito.
Parola Del Giorno
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