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Aggiornato: 1 maggio 2025
Quando il giovane apparve dalla murata e la scavalcò, era rosso in viso, confuso ed ansante. Teneva nella sinistra un mazzolino di violette. Dovevano stargli molto a cuore se neanche la ginnastica necessaria per montar su lo aveva deciso a sbarazzarsene. Due file di marinai, con gli ufficiali alla testa, gli si aprivano dinanzi; in fondo stava il comandante, suo padre.
Egli aveva fatto due ore di ginnastica alla spada col suo maestro d'armi, ed in quel momento percorreva in lungo ed in largo la sala, per dare l'ultimo acume a quell'appetito della colazione sì ben preparato dalla scherma. Un monte di giornali, più o meno sberleffatti da una matita rossa, giacevano sur un divano, e due o tre altri sur una seggiola, marcati all'inchiostro nero e postillati.
Però i gondolieri non insegnavano al contino Leonardo solamente a pigliare i granchi; essi lo addestravano eziandio nell'arte del remo, l'unica ginnastica a cui si dedicassero in quel tempo i nobili veneti. A quattr'anni egli aveva gi
Questa continua ginnastica però, questo continuo maneggio di sofismi, questa elasticit
Forse quella stessa salute di lui e dei figli, non farebbe che richiamarle il ricordo vergognoso della loro origine. Intanto le nuove di Nervi erano consolanti a proposito dei nipotini di Marco. L'aria marina aveva rifrancata la loro costituzione debole. La ginnastica, un buon regime igienico, avevano contribuito a risanarli.
Un Cristo in avorio, grassotto e panciuto, pendeva dal muro alle sue spalle, fiancheggiato da un'immagine di San Alfonso all'aria di un doppione in galloria, dall'altra il ritratto del marchese di Sora. A portata della sua mano una sferza. Perchè monsignore infliggeva personalmente la ferula ai seminaristi... per fare della ginnastica!
« Perchè non le giova a nulla, mi disse riprendendo la sua calma abituale. È una melodia bella a sentirsi, ma che non fa fare nessuna ginnastica alla voce, e la sua ha bisogno di esercitarsi nelle difficolt
Era poi venuto il giorno della ginnastica svedese: e di tanto in tanto si vedeva il commendator Maurizio tirar pugni all'aria, lanciar calci, sbuffare, piegarsi innanzi e indietro; e la signora Carlotta allargar le braccia, buttarle avanti, alzarle al cielo, contando: «uno, due; uno, due»! E nelle ore di quiete, si rallegravano. Io, gi
La ginnastica svedese li faceva sudare a catinelle, perchè erano ambedue corpulenti; ma non l'avrebbero trascurata a nessun patto; e la mattina s'incontrava la signora Carlotta, che percorreva le stanze del primo piano, contando «uno, due; uno, due» e roteando le braccia e allargandole e alzandole, seguita a breve distanza dal commendatore, che tirava calci da mulo e soffiava come un mantice.
Li addestrava a tutti gli esercizii del corpo, alla scherma, al tiro a segno, alla ginnastica.
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