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Aggiornato: 22 giugno 2025
Così veloce ad Ottoman sen riede, E col bel guardo di mestizia pieno Fiso il rimira, e gli si getta al piede, E vinta di dolor quasi vien meno: Egli in foco sen va come la vede, L'alza da terra, e la si stringe al seno, E stan gemendo, e palpitando alquanto; Sultana alfine apre le porte al pianto;
Io aveva creduto veder lampeggiare sul vostro sembiante altra cosa. Ma, e' pare che la natura si piace talvolta dare al tacchino la forma dell'avoltoio. Addio, signore. Scusatemi ancora una volta, signore, riprese Don Diego. Datemi ad ogni modo il vostro consiglio. Voi siete buono in sostanza. Fate come l'agricoltore che getta la sua semenza e non guarda se qualche granello cade sulla pietra.
La sua opera è ancora la migliore che si possa consultare in proposito, e pur tuttavia non getta che una pallida luce sulle origini di Ravenna.
Anche lei ha fatto piangere la sua mamma fuggendo dalla casa paterna con un uomo, e l'ha fatta morire di dolore! Quel che ora, ritrova, dopo sette anni, è il suo gastigo. Riccardo le si getta ai piedi: RICCARDO. Lea!... perdonami! Mi ami ancora?... Mi ami? RICCARDO. Sì. Verresti meco? RICCARDO. Sì. LEA. Ah! era ciò che volevo!... Ora sì che l'andarsene è bello! No, no... Vivi a tuo figlio!
Oh ti supplico! getta quel libro da cui esce il ghigno di Mefistofele: chiudi quello da cui scoppia il riso tripudiante del mondo: ama quello tra le cui pagine potresti porre, a segno, il fiore che offristi a tua madre.
55 Piglia una lancia, e va per far vendetta, dicendo al suo Macon (s'udir lo puote), che se morto Lurcanio in terra getta, ne la moschea ne porr
15 E getta l'arco, e tutto pien di rabbia tra gli nimici il ferro intorno gira, più per morir, che per pensier ch'egli abbia di far vendetta che pareggi l'ira. Del proprio sangue rosseggiar la sabbia fra tante spade, e al fin venir si mira; e tolto che si sente ogni potere, si lascia a canto al suo Medor cadere.
64 Caccia Angelica in fretta la giumenta, e con sferza e con spron tocca e ritocca; che le parrebbe a quel bisogno lenta, se ben volasse più che stral da cocca. De l'annel c'ha nel dito si ramenta, che può salvarla, e se lo getta in bocca: e l'annel, che non perde il suo costume, la fa sparir come ad un soffio il lume.
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