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Aggiornato: 15 maggio 2025
Comunque vadano le cose, Amedeo ha promesso di venir subito dopo la corsa al Galletto a bere un bicchiere, o anche due, coi parenti. Sotto il pergolato le ragazze stendono una tovaglia e tratti dai panieri le torte e i cibi freddi preparano la tavola su cui Bortolo e il cognato dispongono le bottiglie. Se sar
Noi andiamo al Galletto disse Bortolo da quel nostro parente che fa l'oste. Ci sar
«Gallina che canta da gallo, temporale o disgrazia» disse il cuoco, il quale, malgrado i suoi vent'anni di vita cittadina, non aveva dimenticati i proverbi del basso Novarese dov'era nato; e se ne andò canticchiando fra i denti una vecchia canzone burlesca: «Senza galletto, la mia gallina O poverina come far
Nuovamente la testa della sciancatella sbucò dalla siepe: voleva fuggire pel campo cercando qualche ricovero più sicuro, gli spini tremavano e oramai tutto il collo ne era fuori, quando un altro galletto rosso vi saltò sopra. Tina scorse quella testa fra due zampe con un'altra testa, che le batteva sopra oscillando. Chiuse gli occhi.
Ma... d'altra parte permetti che io te lo dica pregiudizii!.... Questi animaletti, privi di ragione come tu sai, e dotati di un'anima tanto inferiore alla nostra... Ma l'orgoglioso galletto non ebbe tempo di sviluppare il suo sistema filosofico, che d'un tratto si sentì agguantare per l'ala da una mano tenace.
Vieni qua, la mia bella bestiolina!.... Mi duole proprio di doverti ammazzare... Che vuoi?... Il padrone mi ha dato degli ordini precisi... Zitto! zitto, carino!... ecco!... tutto è finito!... E il mio cuoco gettò sul tavolo il galletto strozzato, lo coperse di un panno bianco, e accesa la pipa, andò in giardino a sdraiarsi sull'erba.
Con un'altra barca Bortolo, Regina, Maria Giulia, la Nunziata del Castelletto con un'altra figliuola di nome Costanza si fecero condurre all'osteria del Galletto, poco su della strada di Griante, un luogo tenuto da un parente di Bortolo, da dove si potevano dominare e seguire molto bene i movimenti delle barche e tutta la festa che brulicava disotto.
Ma l'altra non si fermava; oramai era a pochi passi dalla siepe. Con uno sforzo disperato vi cacciò la testa, e allora tutti le furono nuovamente addosso; l'ala rotta non poteva entrare nel vano, nè coprire il piede ferito, che vi rimaneva dietro, disteso come morto. Tina stentò a frenare un grido. L'aveva creduta quasi salva e invece si era perduta irresistibilmente. Poi quella furia si stancò, alcune gallinelle si sbandarono, la chioccia alzando la testa gittò due o tre appelli gutturali: soltanto un gruppo più accanito percoteva ancora coi becchi, specialmente quel galletto bianco, che voleva a ogni costo montarle sul dosso e sembrava impazzire nella collera di non riuscirvi. Gli altri si ritraevano gi
Tina stessa non lo sapeva. Uno strido più acuto la ferì e vide il galletto bianco indietreggiare, mentre l'ala si celava tra gli spini. La fanciulla si portò ambo le mani alla bocca dalla contentezza. Ma anche il galletto si era cacciato nello stesso vano.
Ad un tratto s'udì sorgere dal cortile d'un pollaiolo accanto la voce giuliva d'un galletto libero: Chicchirichi!!!
Parola Del Giorno
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