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Aggiornato: 12 giugno 2025
È superfluo che tu balzaccheggi; la Fisiologia del matrimonio l'ho letta anch'io. Che cosa voglio provarvi? Che noi ci siamo appunto resi schiavi di un pregiudizio, o di un sentimento ridotto tale. Non ci sono predestinati nel matrimonio, ma, invece, mariti sciocchi, imprevidenti, incuranti, mariti nervosi, irragionevoli, delinquenti.... Se non è zuppa è pan molle lo interruppe Mazzani.
Io, materialista in quel tempo, sorridevo sotto il naso udendo queste metafisicherie dalla bocca di un professore che, appunto per la scienza da lui coltivata, la fisiologia, giudicavo avrebbe dovuto essere più materialista di me. Lo ascoltavo però con rispetto, perchè infine le sue metafisicherie si abbarbicavano sempre a un fatto, a parecchi fatti che gli esperimenti rendevano indiscutibili. Pensavo È un gran poeta costui! e ignoravo di dire una profonda verit
E dico ingiustamente: malattie; perchè questi sentimenti sono naturalissimi, d'una fisiologia irreprensibile.... Ah ecco! La solita. Noi siamo malate, e loro pretendono una salute di ferro, un'invariabile disposizione a subire i loro capricci!
S'inganna, riprese il dottore sorridendo. Così le avrebbe risposto il mio vecchio professore di fisiologia, se lei gli avesse espresso questo suo convincimento. Tra quattro o cinque secoli egli metteva una lunga data per precauzione i veri capolavori di pittura e di scultura non esisteranno più, cioè non staranno più chiusi nelle gallerie, ma andranno attorno pel mondo, vivi, immortali, e genereranno altri esseri, immortali al pari di loro; e formeranno, forse, il nucleo dell'umanit
È proprio Max Nordau quello che scrive così? Abbiamo in mano un libro dell'autore di Degenerazione, o non piuttosto quella Fisiologia del Genio dove Giovanni Gallerani ha sottilmente confutato le affermazioni del Lombroso e della sua scuola intorno alla natura patologica delle menti sovrane?
I lettori non vogliono romanzi lunghi, non vogliono piagnistei, non vogliono seccaggini, non vogliono filosofia, fisiologia, analisi, vogliono essere divertiti: gli dicevano i suoi direttori. I giornali e gli amici andavano ripetendo: Sarebbe tempo che Mario si occupasse di un'opera seria; noi l'attendiamo dal suo ingegno, egli ne ha contratto l'obbligo....
Non s'imbragò guari nè in teologia, nè in diritto, nè in pedagogia. S'innamorò invece dello studio della fisiologia, della chimica, della fisica. Poi, per una tendenza verso il soprannaturale che gli era propria, si cacciò capo giù nelle scienze mistiche e nelle speculazioni ermetiche. Il professore di Tubinga, che lo dirigeva, era forte addentro a queste scienze e vi credeva coscientemente.
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