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Aggiornato: 13 luglio 2025
Una mattina quando Carlo e Vittorio ritornarono dall'ufficio postale dove erano stati come al solito a prendere i giornali, raccontarono che tutto il villaggio era sottosopra, perchè gli operai dello stabilimento Guerini s'erano posti in isciopero, e dissero che nella piazza e per le vie, dappertutto si parlava di questo avvenimento, e c'erano gruppi d'operai, come se fosse festa.
Leggendo quella lettera, il principe trasalì sulla sedia. Un lampo strano traversò la sua figura. Si riassise. Appoggiò la sua fronte alle sue mani per riflettere con più comodo. Qualche minuto di poi, e' parve aver presa una decisione, perchè scrisse due lettere a due suoi amici, il conte di Kormoff ed il principe di Storkine. Forse pure li invitava alla sua festa e niente altro che questo!
Intanto il sole continuava a illuminare in una festa di colori le cime e scendeva a baciare col raggio le falde erbose popolate di pascoli. La brezza calava tra le valli, piegando gli steli rugiadosi dei fiori, recando lo scampanellare sparso degli armenti.
Quanti di quei fiori s'aprivano e s'avvizzivano l'un dopo l'altro, alternandosi in una continua festa nell'anima giovinetta di Emma! Essa non li numerava, perchè eran troppi, e mentre ne coglieva uno, cento e cento altri sbocciavano e se ne empiva le mani e il grembo e se ne incoronava il capo e vi cacciava dentro la testolina innamorata, nascondendo nel seno i più preziosi e i più cari.
Quindi tacquero: e buon per loro che nessuno li intese, altrimenti la festa che quei manigoldi eran per fare ad Alfredo e Giovanni sarebbe pur troppo toccata anche ad essi. Peraltro alla scena di terrore e di piet
Allorchè la carrozza dei Sant'Angelo giunse sul prato di Nimis ove ha luogo la festa, questa era gi
L'ingresso fu una vera festa, i bravi popolani ed il bel sesso d'ogni ceto accoglievano i cari Volontari con affetto ed entusiasmo indicibile.
Dov'è.... dov'è.... Fu una vera festa, un'allegrezza grande; abbracci, baci, lagrime, domande mozze, risposte mozze, e nuove domande, e nuove risposte, ed esclamazioni d'orrore, di piet
Tuttavia egli non si lamentava mai; era sempre muto come Marco, e l'uno e l'altro facevan festa a chi donava loro un pezzo di pan nero, anche se non lo dava per carit
Questo modo proverbiale nasce dal costume praticato dai vari municipi toscani di presentare l'offerta a Firenze nella festa di S. Giovanni; la quale accadeva così: un banditore sotto la loggia dei Lanzi chiamava per ordine di precedenza le citt
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