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Aggiornato: 18 giugno 2025


Or va; di tua virtude, quanta ella sia, varrommi, il che appieno dir potrò mio l'impero: io son frattanto, il mastro io sono in farlo mio davvero, l'alunno tu: fa ch'io ti trovi or dunque docile a me. Non ti minaccio morte; morir non curi, il so; ma di tua fama quel lieve avanzo, onde esser carco estimi, pensa che anch'egli al mio poter soggiace. Torne a te piú, che non ten resta, io posso.

Di questa luculenta e cara gioia del nostro cielo che più m’è propinqua, grande fama rimase; e pria che moia, questo centesimo anno ancor s’incinqua: vedi se far si dee l’omo eccellente, ch’altra vita la prima relinqua. E ciò non pensa la turba presente che Tagliamento e Adice richiude, per esser battuta ancor si pente;

Al lavoro delle vele ed alla fattura dei cordami sottili attendevano le donne «le quali, a togliere ogni sorta di scandalo, albergavano in un luogo disgiunto affatto dagli uomini, custodite da altre donne attempate e di buona fama, e con la sopraintendenza di un ministro di et

In vent'anni la fama del nostro personaggio Nelle citt

33 Il nome mio fu Astolfo; e paladino era di Francia, assai temuto in guerra: d'Orlando e di Rinaldo era cugino, la cui fama alcun termine non serra; e si spettava a me tutto il domìno, dopo il mio padre Oton, de l'Inghilterra. Leggiadro e bel fui , che di me accesi più d'una donna: e al fin me solo offesi.

E quantunque questo guiderdone, il quale ella promette, alcuna cosa non monti alla salute di Virgilio, pur si dee credere piacergli; e questo è, percioché s'egli gli è a grado che la fama di lui tra gli uomini favelli, quanto maggiormente si dee credere essergli caro che una cosí fatta donna nel cospetto di Dio il commendi e lodisi di lui?

Ma proseguiamo il racconto. Dalle carte dell'anonimo appariva che Paris Montalto, dopo poche visite, non avesse più messo piede in quella casa. La fama della marchesa di Priamar seguitava a correre illibata, sotto l'usbergo di quella sua petrosa freddezza.

Era la fama, deit

Sai quel ch'el fe' portato da li egregi Romani incontro a Brenno, incontro a Pirro, incontro a li altri principi e collegi; onde Torquato e Quinzio, che dal cirro negletto fu nomato, i Deci e Fabi ebber la fama che volontier mirro. Esso atterro` l'orgoglio de li Arabi che di retro ad Annibale passaro l'alpestre rocce, Po, di che tu labi.

16 E di tua fama invidiosa, come io t'ho gi

Parola Del Giorno

prorruppe

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