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Aggiornato: 4 giugno 2025


All'idea di non poter più mai udire la voce di lei, di doversi appagare del ricordo invisibile, l'odio contro l'uomo che glie l'aveva contesa e tolta lo dominava, fino a soffocare la voce d'ogni altro sentimento. Se ella non poteva più rammentargli il consiglio del perdono, se il ricordo restava inefficace, la colpa era tutta di quell'uomo.

E mentre da quel lato il palazzo dei Fieschi dominava il prospetto della superba Genova, fronteggiando il colle di Sarzano e la mole dell'antico Castello, guardava da tramontana il vasto anfiteatro del monte Peraldo colla sua gran cinta di mura alte sui greppi; da mezzogiorno, poi, vedeva gran tratto di mare, solcato da centinaia di vele, che uscivano dal porto o venivano all'approdo, passando sotto i suoi occhi lungo la Marinella, detta altrimenti il seno di Giano; e da levante, se pur non iscorgeva il Bisagno, nascosto sotto le alte mura di Santa Chiara, godeva la scena incantevole del colle d'Albaro, colla imminente piramide del monte Fasce e collo sfondo azzurro del promontorio di Portofino, dietro a cui si stendeva la riviera di Levante, oramai diventata un gran feudo dei Fieschi.

Perchè, la collana di screzî che sono andato enumerando, era, infine, così sottile da notarsi appena, e ancora sopra tutto dominava l'amor nostro, che appianava le piccole difficolt

Dalle belle pianure d'Alcamo e di Partinico la colonna ascendeva per Borgetto sull'altipiano di Renne, da dove dominava la conca d'oro e la Regina dei Vespri che confesso se fra le sue cento citt

La testa molto alta sul busto, sopra un collo ammirabile per candore e per delicatezza, dominava un po' troppo con quella folta criniera di capelli color del rame, ribelli al pettine, e sempre in aria come le idee della padrona.

Dominava il concerto la signora Ninetta, che ad ogni colpo gettava un sasso di cinquecento libbre. Il suo primo saluto andò a dirittura a cascare dentro il castello, come impromessa di altri, non meno aggiustati ed efficaci, che dovevano uscire dalla sua bocca d'oro.

Il castello dominava, a parecchie leghe d'intorno, un numero di piccoli villaggi, con dei chalets dallo stile bisantino, chioschi e minareti di stagno, che risplendevano all'aurora ed al tramonto come guglie di oro, quando il sipario della nebbia, ondulata come i cavalloni del mare, si diradava. Il clima era dolce. Il cielo profondo e sereno. L'aria pura.

Vicino al pianoforte, dall'altra parte della sala, era un altro crocchio, più numeroso, quello dei giovani. Lo dominava con tutta la sua autorit

Il terrore dominava quella folla, che assisteva in silenzio all’orribile spettacolo. Alle parole «condannati a morte» un fremito di sorpresa, di piet

Così, a poco a poco, egli dominava e vinceva la materia, e le sue dita diventavano esperte e leggiere, affinando la loro sensibilit

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