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Aggiornato: 18 maggio 2025
Senza confronti, come funzione religiosa, era la processione del Corpus Domini ai primi di giugno. Celebravasi di mattina, e si bruciava dal sole; un rescritto del Caracciolo la volle nelle ore pomeridiane , e così fu fatto. Quanti soldati erano in Palermo, tutti in ordine di parata, stavano sotto le armi lungo le vie che il Divinissimo dovea percorrere. Dalla chiesa della Magione, dell’Ordine teutonico, alla Cattedrale, la soldatesca in doppia fila teneva in riga dietro di sè la folla nella via Porta di Termini, alla Fieravecchia, ai Cintorinai, alla Loggia, alla Bocceria, nel Cassaro, nella Strada Nuova. La cavalleria concorreva al buon ufficio di custodia, di ordine e di omaggio: ed avea appoggio nelle compagnie dei dragoni e dei granatieri. Il Generale, splendente di galloni e di armi, comandava tutti. Ov’era un balcone od una finestra, lì pendeva un arazzo, un drappo, un tappeto, un ornamento qualsiasi, e dietro o sopra erano donne ed uomini, attratti al consueto, immenso spettacolo, erano devoti o curiosi inginocchiati allo appressarsi dell’Ostia santa portata dal maggior dignitario del Duomo. La grande solennit
Trofolino?... Oh! questo sacerdote non fu solo un buon predicatore, ma anche un fervoroso operaio della chiesa. Se il lettore non ne sa altro, si ricordi almeno essere egli stato l’autore della giaculatoria che dopo la benedizione del Divinissimo si recita ogni dì nelle chiese. Fa mestieri di trascriverla?
Non avete dunque voi giusta cagione da dolervi né da riprendere i chierici e prelati de la madre Chiesa; a li quali, benché di scellerata e cattiva vita siano alquanti e avvenga che facciano le sconcie cose, nondimeno dovete voi fargli ogni onore ed ogni riverenza come a vostri maggiori e come a quelli li quali sono da Dio ordinati e mandati a nostra utilitá, abbiando riguardo al divinissimo precetto di Cristo che ne comanda e dice: «Facete voi quelle cose le quali essi vi dicono e predicano che fare dobbiate; ma le malvagie opere loro, le quali essi sovente fanno, non vogliate voi fare».
I salarî annuali erano un’irrisione; e basta dire che per le messe cantate di S. Rocco e di S. Sebastiano il Senato pagava tre onze e due tarì, e «per l’associo del Divinissimo il giorno del Corpus Domini» quattr’onze e dodici¹¹⁰; ma tanti pochi fanno molto, e ciò basta perchè i musicisti crescessero a dismisura. ¹¹⁰ Riforma fatta dalla Regia Giunta, p. 21. In Palermo MDCCXCI.
Né altro forsi Pitagora, divinissimo matematico, volse intendere per lo trasmigrare d'uno in uno altro animale: il che ancor mi pare che abbia confermato il principe de tutti e' filosofi, Platone dico, il quale di gran lunga avanza e trapassa d'ingegno ogni altro filosofo che mai fusse o sará nel mondo, togliendo dal nuovero quelli solamente li quali alluminati furono da la vera fede, o saranno, per opera del Spirito Santo, il quale per tutte le cose averá scienza.
Parola Del Giorno
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