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Aggiornato: 6 luglio 2025
Spero però che in avvenire non diffiderete più di me. No, no.... Ed aggiunse con sdegno: Ma il conte ha mentito, mi ha deriso.... Mostrarmi un ordine del gran Maestro! Indegno! Me ne render
Che cosa mi ha fatto! esclamò Sandro incrociando le braccia e parlando con voce bassa e tremante. Che cosa mi ha fatto? mi ha ingannato, deriso, respinto, mi ha tradito. Si è fatta giuoco di me e del mio amore; mi ha messo in urto colla mia famiglia, in collera coi miei amici, mi ha fatto prendere in odio da tutti.
Quando venne il caporale per toglierlo di sentinella, lo trovò in quello stato, fu deriso da tutti come pauroso, e alla mattina fu portato all'ospedale con una febbre gagliarda. Quegli che produsse la disgrazia del soldato boemo fu Giano. Egli aveva promesso al principe un segno palpabile del suo trionfo.
Era il bene evangelico ancor bello, ma soppresso, deriso e conculcato; ché i dotti, i quai dánno ragione al vizio, hanno assai concorrenti al loro uffizio. Non eran di Parigi i bei talenti dall'util filosofica scrittura, perché a Parigi in quel tempo studenti non si premiava né letteratura.
Il cristianesimo, che si era annunciato nel mondo combattendo la decadenza pagana, adesso era in lotta col progresso spirituale da lui medesimo preparato. Se Voltaire aveva deriso invano i suoi difetti, Hegel lo uccideva trasportandolo nell'etere del più puro ideale mediante una simbolica, nella quale svanivano tutti i dati precisi della sua divinit
Vi ha cacciato perchè non avete voluto smettere di ubbriacarvi disse un certo Bernardo, uomo serio cui non piacevano i pettegolezzi. Ha ragione il signor Curato; non avete a rifarvela che con voi stesso. Come accade in casi simili, tutti si schierarono dalla parte di Bernardo, e Marco si sentì deriso. Ma non si diede per vinto. Bugie! Bugie!... Non è vero niente.
Veggiolo un’altra volta esser deriso; veggio rinovellar l’aceto e ’l fiele, e tra vivi ladroni esser anciso. Veggio il novo Pilato sì crudele, che ciò nol sazia, ma sanza decreto portar nel Tempio le cupide vele. O Segnor mio, quando sarò io lieto a veder la vendetta che, nascosa, fa dolce l’ira tua nel tuo secreto?
Perche' men paia il mal futuro e 'l fatto, veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, e nel vicario suo Cristo esser catto. Veggiolo un'altra volta esser deriso; veggio rinovellar l'aceto e 'l fiele, e tra vivi ladroni esser anciso. Veggio il novo Pilato si` crudele, che cio` nol sazia, ma sanza decreto portar nel Tempio le cupide vele.
Fu così, colla tempesta nell'anima, chiuso al buio, come un condannato o come un pazzo, senza dormire, senza prender cibo, senza svestirsi, colla febbre nelle ossa, il pianto in gola e la disperazione nel cuore, ch'egli passò due giorni interi. Non voleva veder nessuno. La gente gli faceva tedio e paura: non voleva essere compianto e temeva di essere deriso!
Fu appunto in quell'epoca che io, sempre deriso, per distrarmi dall'astio e per rifugiarmi in un affetto qualunque che mi fosse accessibile, mi diedi all'ammaestramento dei cani. In quel nuovo stato della vita mia avventurosa imparai a conoscere cinque buoni amici, i più umani, i più nobili di quanti ne avevo sperimentato fin allora.
Parola Del Giorno
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